Creare un Marketplace da zero, mettere le esigenze del cliente al centro, essere veloci nel lancio di un prodotto, moltiplicare le recensioni grazie al rinforzo positivo. Questi e molti altri temi sono al centro della Product Heroes Conference, una due giorni (3-4 ottobre 2024) dedicata al ruolo del Product Manager e alla sua funzione centrale nello sviluppo del prodotto. Al centro della manifestazione c’è l’innovazione in tutte le sue forme, a partire dalla location, Superstudio Più, nel cuore pulsante di via Tortona, uno dei poli culturali più importanti di Milano, che da zona industriale e dimessa si è trasformata in moderno hub della creazione e dell’innovazione meneghina, dove passato, presente e futuro si intrecciano senza soluzione di continuità fino a fondersi in uno spazio unico. E in questa multi-location moderna e polifunzionale, un grande contenitore aperto alla città di Milano e alle grandi iniziative internazionali, due giornate vengono dedicate alla formazione guidata dai massimi esperti del settore, al confronto con altri professionisti di prodotto e a cogliere le opportunità che cambieranno il futuro delle aziende. Fra Talk, Keynote Speech e Workshop, l’atmosfera dell’evento è fervente, si respira il desiderio di cambiamento dei partecipanti, la voglia di fare qualcosa di nuovo, che si riveli ‘disruptive’ rispetto al passato. Ecco alcuni tra gli interventi più significativi. “Le nuove idee possono arrivare da chiunque”, ha spiegato Erica Grandi di Subito.it , che ha raccontato come in azienda venga incoraggiato l’intervento di tutti, durante momenti in cui ciascuno può dare le proprie soluzioni innovative. “L’innovazione è guidata dall’immaginazione”, ha sottolineato Giovanni Cugliari di Vedrai, che ha approfondito come porsi le giuste domande può guidare decisioni informate e influenzare positivamente le metriche di prodotto. L’innovazione, però, non basta: senza un’approfondita conoscenza del cliente e delle sue esigenze, lo sviluppo del prodotto non ha alcun senso. “Per questo” ha spiegato Alessandro Tezza di Fiscozen “intervistiamo regolarmente i nostri clienti, per conoscere le loro esigenze e quindi costruire al meglio la roadmap di prodotto”. Ci sono poi vari strumenti per capire l’opinione degli utenti dopo l’uscita del prodotto: la pensa così Alessandro Bruzzi di Shopfully, che ha spiegato l’importanza delle recensioni per avere un feedback da parte loro sui prodotti: “Le recensioni positive sono uno dei fattori chiave per il successo di un’app nel ranking degli store e per aumentare il tasso di conversione dei download”. Secondo Luca Dell’Orletta di Nestlè una strategia vincente deve essere ‘Product Driven’ e mettere quindi il prodotto al centro del processo di sviluppo. Racconta come nel 2019 ha definito la visione, la strategia, i framework, i KPI, gli strumenti e la formazione necessaria che hanno guidato il passaggio di Nestlé a un modello operativo Product Driven, mettendo in atto una delle trasformazioni più significative nell’industria dei prodotti di largo consumo. Il mantra di tutti gli interventi della Conferenza è “Cominciate a farlo”: non bisogna aspettare di avere un progetto perfetto per lanciare un prodotto sul mercato, ma è meglio che esca il prima possibile, i cambiamenti si possono fare strada facendo, mentre il processo è in atto. Proprio per questo, secondo Chiara Vivaldi e Lorenzo Piovani di BendingSpoons, non bisogna condannare i fallimenti che non solo sono normali durante il lancio di un prodotto, spesso sono addirittura fondamentali proprio per migliorarlo: “Diffidate dei product manager che dichiarano di non fallire quasi mai”. Italiaonline è partner dell’evento, sempre pronta a sostenere iniziative innovative e orientate al futuro e a promuovere il cambiamento e l’evoluzione digitale, a supportare le idee che possono fare la differenza e a contribuire a costruire un futuro migliore, innovando costantemente i suoi prodotti: Pagine Gialle, che fornisce le informazioni su negozi, aziende e attività commerciali; Pagine Gialle Shop, dove è possibile acquistare con pagamenti sicuri una vasta scelta di prodotti; Pagine Gialle Casa, dove è possibile richiedere un preventivo gratuito per lavori da svolgere in casa o in azienda, lasciando i propri contatti per essere richiamati, mentre i professionisti ricevono nuove opportunità di business commerciali.
Alcuni giochi da tavolo sono dei grandi classici e non passano mai di moda, o quasi: tombola napoletana, Scarabeo, Monopoli, il gioco dell’oca, Gioco, Pictionary… Di alcuni di questi, tra l’altro, esistono versioni aggiornate e moderne. In Pictionary Air, ad esempio, invece di disegnare con la matita su un foglio, una speciale penna permette di tracciare linee nell’aria. Anche il gioco dell’oca e Monopoli sono stati rivisitati migliaia di volte e oggi infatti ne esistono numerose varianti a tema. Sicuramente un gioco da tavolo può essere un bel regalo di Nataleper un adolescente: ecco cinque idee a cui ispirarsi. Escape room da tavolo per adolescenti Shutterstock Un gioco da tavolo per adolescenti sono certamente le cosiddette escape room da tavolo. Le escape room vere e proprie prevedono che i giocatori vengano chiusi in una stanza e debbano risolvere una serie di indizi e indovinelli per uscire entro un’ora. La versione da tavolo funziona in modo simile, anche se ovviamente ci si può giocare comodamente dal salotto di casa. Una volta aperta, la scatola del gioco presenta un caso da risolvere nel minore tempo possibile (in genere bisogna infatti cronometrare la durata della partita) e una serie di materiali utili all’indagine che i giocatori-investigatori potranno consultare nel corso del gioco. I partecipanti sono quindi guidati alla risoluzione di una serie di indizi concatenati: se non si risolve il primo, non è possibile procedere ulteriormente nel gioco, e così via. La partita può essere molto coinvolgente e stimolante, ma chiaramente vi si può giocare una volta sola: quando tutti gli indizi sono stati trovati e risolti, il caso è chiuso. È consigliabile quindi giocare alla escape room da tavolo quando si hanno alcune ore di tempo a disposizione: è sicuramente il gioco ideale per una game night, anche tra adolescenti! Giochi da tavolo per adolescenti: il gioco dei meme Shutterstock Chi si chiede quali giochi da tavolo regalare a un adolescente, deve sapere che ne esistono alcuni usciti in anni molto recenti che hanno a che fare con i meme, cioè con quelle immagini (tratte di solito da foto, film, serie tv o altro) che vengono condivise numerose volte online per veicolare un messaggio umoristico o una reazione emotiva di qualche tipo. Il gioco da tavolo dei meme più noto si chiama What Do You Meme? e, come altri giochi da tavolo simili, consiste in una serie di carte che ritraggono i meme più celebri e virali, con altrettante carte che riportano invece i più disparati messaggi, situazioni e dichiarazioni. Nel corso della partita bisogna abbinare le prime carte alle seconde cercando di ottenere l’effetto più esilarante possibile. Chi fa più ridere, guadagna punti. Gli adolescenti, massimi esperti di internet culture, apprezzeranno. Quali giochi da tavolo regalare a un adolescente I giochi di strategia sono un terzo tipo di gioco da tavolo per adolescenti (ma non solo: anche gli adulti li apprezzano moltissimo). Ne esistono diverse versioni, come L’impostore, Beccato, Lupus in Tabula, ecc. Sebbene tra una e l’altra possano esserci alcune differenze nelle regole e nello storytelling del gioco, il concetto di fondo non cambia. I giocatori sono di solito seduti intorno a un tavolo e, pescando le carte dal mazzo, scoprono il ruolo che avranno all’interno della partita. In base al tipo di gioco di strategia, qualcuno potrebbe ad esempio scoprire di essere l’investigatore, qualcuno l’assassino. Durante la partita bisogna poi riuscire a raggiungere il proprio scopo, in genere indicato appunto dalla carta che è stata pescata, ma allo stesso tempo ricorrere a strategie, inganni e bluff per non far sapere agli altri giocatori qual è davvero il proprio ruolo. L’assassino, insomma, dovrà fare di tutto per non farsi scoprire dall’investigatore, che però, per quanto ne sa, potrebbe essere uno qualunque degli altri giocatori! Questo tipo di giochi da tavolo possono risultare molto svelti e coinvolgenti, ma sono anche semplici da spiegare e da capire. Anche i giochi di carte sono perfetti giochi da tavolo per gli adolescenti, specialmente giochi di carte tipo Uno, che può essere dunque la quarta idea della nostra lista. Questo gioco è particolarmente divertente e coinvolgente, sebbene molto semplice da imparare. Le sue origini risalgono agli anni Settanta, ma la sua popolarità tra i giovani e gli adulti è ancora oggi notevole, tanto che negli ultimi anni sono state lanciate sul mercato alcune varianti. UNO Spin, ad esempio, è la variante di UNO che contiene l’innovativa Spin Card; in UNO Extreme! c’è uno smazzatore automatico a pile; in UNO Flip si possono usare entrambi i lati delle carte e in UNO Flash sono stati aggiunti il timer, pulsanti per passare il turno e nuove carte. Anche in UNO Flex sono state aggiunte nuove carte che, anche in questo caso, possono essere giocate da entrambi i lati. Chi cerca un gioco da tavolo per adolescenti che stimoli la fantasia e la creatività, invece, può optare per Dixit. In questo gioco ogni partecipante ha in mano alcune carte con illustrazioni suggestive e fantasiose. Il Narratore di turno sceglie una delle sue carte e propone una breve frase che la descriva – che non deve essere troppo esplicita ma, appunto, fare leva sui doppi sensi o sulla suggestione. Gli altri giocatori, dopo aver scelto e giocato una delle proprie carte che possa aderire alla descrizione proposta, devono individuare la carta del Narratore. Cerca su PagineGiallei negozi di giochi della tua zona e trova subito il gioco da tavolo perfetto per un adolescente.
Si sente parlare sempre più spesso di friggitrice ad aria e, una volta conosciute le sue caratteristiche, è molto facile capire il perché. A dispetto del nome, questo elettrodomestico funziona più come un piccolo forno che come una vera e propria friggitrice. Gli alimenti, che vanno inseriti nell’apposito ripiano o cassetto, vengono infatti cotti grazie a un getto di aria caldissima che circola all’interno dell’elettrodomestico, senza necessità di aggiungere grandi quantità di olio. Il risultato sono cibi croccanti, gustosi e anche salutari, che possono ricordare la consistenza della frittura ma che richiedono appunto molti meno grassi in fase di cottura. Stai valutando l’acquisto di una friggitrice ad aria? Ecco tutte le cose da sapere per scegliere il modello più adatto alle tue esigenze. Friggitrice ad aria: come sceglierla Shutterstock In commercio si trovano diversi modelli di friggitrice ad aria, che in inglese si chiamano airfryer, e non è scontato sapersi orientare nella scelta. Apparentemente, infatti, questi elettrodomestici potrebbero sembrare uguali o quasi, ma non è così. Una delle principali differenze tra un modello e l’altro è la capienza, che indicativamente va dai 2 ai 5 litri. Le friggitrici più piccole, da 2 litri, di solito contengono una quantità di cibo adatta a una o due persone. Le dimensioni sono contenute, dunque l’elettrodomestico può essere conservato comodamente sul ripiano della cucina, vicino ai fornelli. Le friggitrici ad aria più grandi, invece, oltre ad occupare più spazio possono cuocere nello stesso momento porzioni di cibo adatte a tre o quattro persone. Esistono anche modelli di friggitrici ad aria con capienze pensate per sei persone. Prima di scegliere la friggitrice ad aria, dunque, bisogna avere chiaro quale uso se ne farà. Se l’obiettivo è cucinare per tutta la famiglia, certamente bisognerà scegliere un modello con una capienza sufficientemente grande. Un altro elemento da considerare prima dell’acquisto è la potenza della friggitrice ad aria, così come la sua efficienza energetica. Di solito questo elettrodomestico consuma tra i 1500 e i 2000 watt. Più la potenza è elevata, più i tempi di cottura saranno brevi: ovviamente, però, i consumi saranno maggiori, così come i costi in bolletta. La buona notizia è che i modelli più recenti sul mercato sono di solito anche più efficienti dal punto di vista energetico, dunque sono meno energivori. Comprare la friggitrice ad aria: consigli utili Shutterstock Occhio anche ai materiali e alla provenienza della friggitrice ad aria. I modelli più economici e di bassa qualità potrebbero essere fatti interamente in plastica, dunque rischiano di rompersi più facilmente. È utile invece che alcuni elementi dell’elettrodomestico siano sufficientemente robusti, ad esempio in acciaio inossidabile. Un altro fattore da tenere a mente è la facilità di pulizia della friggitrice ad aria. Pulire regolarmente e accuratamente questo elettrodomestico non è un punto di secondaria importanza, perché consente di prolungare la sua durata. Al momento dell’acquisto è possibile controllare se il modello di friggitrice ad aria in questione ha il cestello removibile e lavabile in lavastoviglie, ad esempio: ciò renderà molto più semplice le operazioni di pulizia. In genere sulla confezione sono indicate anche altre informazioni utili su pulizia e manutenzione, così da farsi subito un’idea di quanto potrebbero essere complesse o meno queste operazioni. Comprare una friggitrice ad aria: quanto costa? Ovviamente anche il budget di spesa è un elemento che ha il suo peso nella scelta della friggitrice ad aria da comprare. I modelli di fascia bassa costano indicativamente dai 50 ai 70 euro, mentre i modelli più grandi o di qualità maggiore costano di solito intorno ai 100-150 euro, ma ne esistono anche versioni superaccessoriate che possono arrivare a costare diverse centinaia di euro. Il prezzo varia soprattutto in base alla qualità dell’elettrodomestico, alla capienza, all’efficienza energetica e alla marca. Con la friggitrice ad aria è possibile cucinare una grande varietà di cibi: dalle verdure alla carne, dal pesce agli snack. Tra le ricette da provare ci sono sicuramente le patatine fritte, le caldarroste e la cotoletta, ma la lista di alimenti da provare a cuocere in friggitrice ad aria è lunghissima e include anche calamari fritti, polpette, pop corn, frittata, pizza, funghi alla livornese, muffin, torte e brioches. La velocità di preparazione che tipicamente caratterizza la cottura in friggitrice ad aria, tra l’altro, rende questo elettrodomestico un prezioso alleato quando bisogna portare in tavola una cena dell’ultimo minuto: basta fare un salto al supermercato e poi lasciare fare il resto a questa fidata friggitrice. Sono soprattutto i modelli di friggitrice ad aria più accessoriati che, includendo numerosi e diversi programmi di cottura, rendono la gamma di preparazioni che è possibile realizzare facilmente e in breve tempo ancora più ampia. Dove comprare la friggitrice ad aria? Le friggitrici ad aria possono essere acquistate in tutti i negozi di elettrodomestici e anche nei negozi che vendono accessori per la casa. Si trovano anche in alcune catene di supermercati, tipicamente nell’area riservata agli elettrodomestici. La presenza di personale esperto e la possibilità di vedere diversi modelli a confronto sullo scaffale sono di grande aiuto nella scelta della giusta friggitrice ad aria da comprare. Pronto a valutare l’acquisto? Cerca su PagineGialle i centri commerciali della tua zona.
Spostarsi a Milano in bici è un’ottima idea, specialmente ora che la rete di piste ciclabili del capoluogo meneghino si sta gradualmente ampliando. Usare questo mezzo di trasporto permette da scoprire la città da un punto di vista diverso, riduce le emissioni inquinanti, consente di raggiungere il centro senza problemi (e senza rimanere imbottigliati nel traffico) e rende lo stile di vita più attivo, con effetti positivi sulla salute, sull’umore e anche sul dimagrimento. Una possibilità è sicuramente comprare una propria bicicletta, magari usata e a buon prezzo. In alternativa è sempre possibile noleggiare una bici a Milano. Una scelta, quest’ultima, indicata soprattutto per chi non vive in città, per chi non prevede di usare spesso il mezzo a due ruote e anche per chi non ha la possibilità di custodirlo in un luogo chiuso e riparato, ad esempio un garage. Ma dove noleggiare una bici a Milano? Ecco gli indirizzi utili. Noleggio bici a Milano: dove andare Ci sono varie possibilità di noleggio bici a Milano. Una di queste è BikeMi, il bike sharing del Comune di Milano attivo ogni giorno dalle sei del mattino a mezzanotte e utilizzabile previo acquisto di un abbonamento. Le bici vanno prelevate e parcheggiate nelle apposite stazioni, che si trovano dislocate in tutto il capoluogo. Altre opzioni alternative sono invece più indicate per chi desidera noleggiare una bici una volta ogni tanto, non in modo continuativo, magari solo per andare a fare una particolare commissione, una gita domenicale lungo il Naviglio o una pedalata pomeridiana verso la più vicina pasticceria siciliana (un’ottima meta per la merenda!). In tal caso, un servizio di noleggio biciclette a Milano da tenere in considerazione è Smile And Bike, in via Franchino Gaffurio 5. Le biciclette disponibili per il noleggio sono un centinaio, distribuite in varie parti della città tra cui Stazione Centrale, Parco Sempione, Naviglio Martesana e Naviglio Sud. Il servizio è comodo e flessibile: il noleggio avviene accedendo al negozio virtuale, controllando quali e dove sono le biciclette disponibili per il noleggio e prenotando tramite il form online, via e-mail o anche al telefono. Sull’app dedicata sono disponibili diversi itinerari ciclabili a Milano e dintorni; inoltre, da Smile And Bike si organizzano anche tour cittadini sulle due ruote. Una volta noleggiata la bici, non resta che regolare l’altezza e pedalare senza fretta verso piazza Duomo, parco Sempione, corso Garibaldi o in uno dei tanti altri splendidi angoli della città. In via Monte Seveso 33 c’è invece A.W.S. Bici RENT BIKE. Questa agenzia, che si occupa a sua volta anche di organizzare tour sulle due ruote, offre il noleggio di city bikes, Mtb e biciclette da corsa. Il servizio è utilizzabile dai singoli e anche dai gruppi. È questo uno dei posti in cui andare, dunque, se si ha in programma un’escursione in bici particolare, ad esempio su percorsi fuoristrada e nella natura. In questo caso, però, è bene attrezzarsi con l’abbigliamento giusto per questo genere di uscita. Noleggiare bici a Milano: come fare Shutterstock In via Carducci 31 c’è RideMovi spa, la sede dell’azienda che gestisce il noleggio delle bici arancioni e nere che si trovano di frequente in giro per Milano e altre città europee. Per usufruire di questo noleggio non serve andare in sede: bisogna invece scaricare l’app, iscriversi e poi, quando se ne ha bisogno, cercare sulla mappa la bici a noleggio più vicina, che al termine dell’utilizzo può essere parcheggiata altrove. RideMovi offre anche il noleggio delle e-bike, ovvero le biciclette a pedalata assistita: sono perfette per chi deve fare un lungo tragitto sulle due ruote, per chi ha fretta e anche per chi non ama faticare troppo. Un’alternativa da tenere a mente è in via Solari 40 e si chiama Biciclette Rossignoli Milano – Zanazzi. Si tratta di un’officina e di un negozio di bici ben fornito, che vende mezzi a due ruote per tutte le tasche e le esigenze (cargo bike incluse). Il negozio però propone anche, tra le altre cose, il servizio di noleggio biciclette per servizi fotografici, pubblicità, film, eventi, sfilate di moda e cataloghi di design. Questo negozio di norma offre anche un servizio di noleggio bici da città per turisti, che può avere durata giornaliera o settimanale: è bene però consultare preventivamente il sito, se interessati, perché il servizio per qualche tempo questo servizio è stato momentaneamente sospeso a causa della completa sostituzione del parco biciclette. Anche se viene usata solo a noleggio per poche ore o per pochi giorni, ci sono alcuni accessori che possono rivelarsi utili quando si va in bici a Milano. Ad esempio il GPS da bici: applicabile al manubrio, permette di orientarsi tra le vie cittadine in sicurezza e facilmente, senza bisogno di fermarsi costantemente per tirare fuori lo smartphone dalla tasca e consultare la mappa. Se invece si noleggia a Milano una bici da corsa o MTB con l’idea di fare un’escursione nei dintorni della città, allora sarà probabilmente necessario un portabici per la macchina. E non bisogna dimenticare l’abbigliamento: muoversi in bici regala tante sorprese ma, specialmente se fa freddo, richiede anche un buon equipaggiamento per ripararsi dal vento e dalle basse temperature. Per queste e molte altre esigenze, affidati a PagineGialle: oltre ai principali servizi di noleggio bici a Milano, puoi trovare facilmente anche i negozi che vendono biciclette e i negozi di articoli sportivi più vicini a te, in cui acquistare tutto l’occorrente per il ciclismo.
Trovare un meccanico a Roma non è difficile: sono tanti i professionisti che operano nel settore e che possono mettere la loro esperienza al servizio degli automobilisti. Tuttavia, la scelta potrebbe non essere semplice, soprattutto se ci si trova di fronte ad un improvviso guasto dell’automobile. Oltre a consigliare una costante manutenzione del mezzo, che riduce il rischio di danni irreparabili, ci sono diversi modi per individuare il meccanico giusto. Scopriamo come scegliere e a quale meccanico affidarsi se ci si trova a Roma. Come scegliere il meccanico, i segnali da monitorare Shutterstock Prima ancora di trovarsi di fronte ad un guasto dell’automobile sarebbe opportuno individuare il proprio meccanico di fiducia. Ciò consente di intervenire in maniera veloce e procedere al ripristino dell’auto e consente di sottoporre il mezzo a controlli frequenti per individuare campanelli d’allarme ed eseguire gli interventi di manutenzione necessaria per evitare danni al veicoli che potrebbero comportare delle spese e dello spreco di risorse importanti. Per individuare il meccanico di fiducia si potrebbe iniziare rivolgendosi alla propria concessionaria di riferimento, dove generalmente è presente del personale che si occupa di riparazioni o dove sono in grado di indirizzare verso autofficine competenti. Si può seguire il consiglio di amici e parenti o cercare dei contatti su Internet, basandosi anche sulle recensioni degli utenti, ma prima di affidarsi completamente ad un professionista è bene avviare un dialogo per comprendere se può essere la scelta giusta e valutare la presenza di eventuali specializzazioni e certificazioni. Ogni scambio deve essere sincero e basato sulla chiarezza assoluta. Prima di fornire l’autorizzazione ad avviare interventi, è bene sempre richiedere un preventivo per non avere brutte sorprese nel momento in cui occorre pagare per il lavoro eseguito. Analizzare più preventivi provenienti da meccanici diversi può essere un buon modo per scegliere quello che sembra essere più affidabile, competente, chiaro ed economico. Un’analisi va fatta anche dell’autofficina. Le strutture che possiedono tutta la strumentazione necessaria per affrontare ogni evenienza e che si avvalgono di ricambi originali e le autofficine autorizzate dalla casa madre sono consigliabili, poiché possono intervenire prontamente su ogni problema senza dover ricorrere a strutture esterne. La vicinanza alla propria abitazione può essere un parametro da valutare quando si sceglie un meccanico, così come la disponibilità ad offrire servizi accessori, come l’auto di cortesia, un mezzo messo a disposizione per coloro che devono lasciare il proprio in autofficina per le riparazioni. Meccanico a Roma, a chi rivolgersi Shutterstock Sono tante le autofficine dislocate sul territorio romano, alcune delle quali operano da molti anni con passione e preparazione. Le Officine Meccaniche Ar.Ma. di Roma, in Via del Fringuello 28, sono un centro di riparazioni dotato di attrezzature moderne e strumentazioni all’avanguardia. Lo staff è altamente competente e assicura efficienza e rapidità nelle riparazioni. Offre numerosi servizi sia per automobili che per mezzi industriali. Oltre all’assistenza meccanica, ci si può rivolgere alle Officine Meccaniche Ar.Ma per eseguire revisioni di auto, moto e altri veicoli di tutte le marche. Presso la Carrozzeria F.lli Bontempi, in Via Sant’Anna,75 a Castel Madama, Roma, si può ricevere un’assistenza di elevata qualità. La Carrozzeria, che è un vero e proprio punto di riferimento, opera a partire dal 1970 e si è rinnovata nel tempo per offrire servizi ineccepibili. L’offerta di servizi proposta è estremamente ampia. Oltre a garantire assistenza meccanica, consente di usufruire di un’auto sostitutiva gratuita per tutto il tempo necessario alla conclusione dell’intervento. Nell’autofficina vengono effettuate diagnosi elettroniche con attrezzature e software frequentemente aggiornati ed è possibile il noleggio di auto per brevi o per lunghi periodi. La Carrozzeria F.lli Bontempi si occupa altresì della gestione di sinistri attraverso la consulenza in caso di incidenti, dell’installazione di pellicole oscuranti a tutela della privacy e della sicurezza degli automobilisti, della verniciatura nel pieno rispetto dell’ambiente, del rinnovo fari e del restauro delle auto d’epoca. L’Autofficina F.lli Pennesi S.n.c. si trova in Via di Benedetto Francesco, 44, a Roma, e offre una pluriennale esperienza nel settore. L’attività del Gruppo ha avuto inizio nel 1971 e si è evoluta con il tempo, rinnovandosi e offrendo un supporto sempre professionale agli automobilisti, diversificando l’attività e garantendo un numero maggiore di servizi. Effettua assistenza e riparazione meccanica di autovetture e di veicoli pesanti, come autobus e camion. Oltre ad essere un’officina meccanica, si occupa della diagnostica dell’autovetture e della riparazione della carrozzeria. In via della Pisana, 383, a Roma c’è P. Auto Service Officina e Carrozzeria in cui opera del personale specializzato e preparato. Con strumentazioni all’avanguardia, offre servizi di qualità come programmi di manutenzione, riparazione, servizi di carrozzeria, sostituzione degli accessori, interventi di verniciatura, riparazione dei cristalli e dei cerchi e tanto altro ancora. Cerchi un meccanico a Roma? Consulta PagineGialle e trova quello più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
Quando arriva il momento di acquistare un nuovo smartphone, è naturale interrogarsi su quali caratteristiche importanti non dovrebbero mancare. D’altronde, oggi la scelta è davvero vasta e il mercato è in costante evoluzione: per rendersene conto basta fare un giro nel reparto telefonia di qualunque negozio di elettronica. I fattori da prendere in considerazione sono numerosi: sistema operativo, tipo di display, capacità di storage, memoria… Orientarsi nell’acquisto non è facile. Ecco allora le caratteristiche più importanti da tenere a mente per comprare un nuovo smartphone. Comprare un nuovo smartphone: le cose da sapere Shutterstock La premessa da ricordare è che non esiste uno smartphone migliore in assoluto: tutto dipende dalle esigenze dell’acquirente, dall’uso che se ne intende fare e dalle preferenze personali. A partire dall’estetica. Il design oggi spinge verso smartphone con bordi curvi e full screen, ma in commercio si trovano modelli esteticamente diversi: possono essere più o meno grandi, leggeri e maneggevoli e di differenti colori e forme (si parla, ad esempio, anche di smartphone pieghevoli). Una scelta importante riguarda poi il sistema operativo. I due principali e più noti sono iOS, il sistema operativo di Apple che funziona su tutti gli iPhone, e Google Android, che è presente praticamente su tutti gli smartphone non Apple come Huawei, Samsung, Xiaomi, Sony e Motorola. Dal sistema operativo dipendono le prestazioni e l’interfaccia del telefono, incluse l’usabilità delle sue funzioni e la grafica. Entrambi i sistemi operativi sono sicuri ed efficaci, ma con delle differenze. iOS gira in modo ottimale su tutti i modelli di iPhone, mentre Google Android potrebbe funzionare meglio o peggio in base al modello di smartphone scelto. Google Android è in sinergia con tutte le applicazioni di Google, mentre iOS consente di installare solo le app disponibili su Apple Store. Prima di comprare lo smartphone è importante informarsi anche sul processore: è quest’ultimo, infatti, che permette al telefono di svolgere più funzioni contemporaneamente e che di fatto ne determina le prestazioni più o meno elevate. Nelle specifiche è indicato come CPU, Central Processing Unit. In linea di massima, maggiore è la potenza del CPU, maggiori sono le prestazioni dello smartphone. Una notevole potenza di CPU è necessaria se si prevede di utilizzare lo smartphone per lavoro, ad esempio, o in generale se si pensa di installare molte app e di usarne diverse contemporaneamente. Quanta RAM serve per uno smartphone nuovo Shutterstock Oltre alla potenza della CPU, bisogna controllare la RAM: anche questo è infatti un parametro che influenza molto le prestazioni dello smartphone. La RAM (Random Access Memory) è la capacità della memoria di archiviazione: da essa dipendono la capacità di usare più app contemporaneamente e di immagazzinare dati, immagini, file e applicazioni. Una RAM elevata è necessaria sia per chi usa lo smartphone per determinati lavori sia per chi, come detto, prevede di utilizzare più app contemporaneamente o di immagazzinare molte immagini e file. In commercio si trovano ancora modelli base con 2 GB di RAM, mentre i modelli più recenti e moderni arrivano a 8 GB o 12 GB di RAM. Alcuni smartphone inoltre prevedono la possibilità di espandere questa memoria fino a più di cento GB grazie all’uso di una microSD. Comprare uno smartphone resistente: quale scegliere Se la priorità è comprare un nuovo smartphone che sia soprattutto resistente, allora bisogna orientarsi verso un rugged phone, cioè un cellulare di ultima generazione che sia quasi indistruttibile. Diversi modelli sono noti per essere abbastanza resistenti, ad esempio il Nokia XR20. Molti modelli di smartphone inoltre possiedono una certificazione IP seguita da due numeri: il primo indica la resistenza alle polveri e il secondo la resistenza ai liquidi (ma non all’acqua di mare!). Più il numero è alto, in entrambi i casi, più lo smartphone sarà resistente. Schermo e batteria: quali scegliere in un nuovo smartphone Se si prevede di usare lo smartphone anche o soprattutto per vedere video e immagini, per giocare ai videogiochi o per lavori che hanno a che fare con la grafica, allora la risoluzione del display sarà certamente un parametro importante da considerare. A tal proposito bisogna controllare, oltre alla tipologia di schermo, anche i valori di risoluzione e di densità di pixel per pollice. Più questi due parametri sono elevati, più l’immagine sullo schermo dello smartphone sarà nitida e di alta qualità. Anche la grandezza del display renderà più o meno fruibile un’immagine o un video, ma in questo caso tutto dipende dalle preferenze e dalle esigenze dell’utente: c’è chi, pur cercando immagini nitide e di alta qualità, preferisce comunque un display più piccolo (e quindi uno smartphone più leggero e maneggevole). Importante è anche la GPU, cioè l’unità di elaborazione grafica contenuta nel processore: se è elevata, l’esperienza grafica e la qualità multimediale saranno maggiori. Da considerare è anche l’autonomia della batteria, cioè quanto a lungo lo smartphone può funzionare senza che sia necessario metterlo di nuovo sotto carica. Se si usa il telefono soprattutto per fare telefonate, navigare su internet e sui social e mandare messaggi, non servirà una grande autonomia. Al contrario, la potenza della batteria degli smartphone (indicata in mAh: più il numero è elevato, più a lungo durerà la batteria) dovrà essere molto maggiore se si prevede di usare lo smartphone per lavorare, giocare, fare fotografie, guardare video, eccetera. I modelli sul mercato con meno autonomia della batteria prevedono circa 2700 mAh, mentre altri smartphone arrivano anche a 4000 o 5000 mAh. Mal che vada, si può sempre valutare l’acquisto di un power bank portatile da tenere nella borsa o nello zaino: è un accessorio indispensabile per lo smartphone, così come la cover protettiva. Cerca su PagineGiallei negozi di elettronica della tua zona in cui comprare un nuovo smartphone.
È importante allenare il core, soprattutto perché rafforza una parte del corpo che consente un miglioramento notevole della stabilità della colonna vertebrale. Ma non è l’unico vantaggio, oltre che per la salute, questa tipologia di allenamento permette di migliorare anche la propria forma fisica, snellendo la zona dell’addome. Vediamo insieme quali sono i benefici che porta l’allenamento per rafforzare il core e anche i motivi per cui è semplice e fattibile sia per i dilettanti che per i professionisti. Allenamento per rafforzare il core, di cosa si tratta? Il significato di core è nucleo o centro. Ecco perché questa tipologia di allenamento prende questo nome, gli esercizi si concentrano sulla parte centrale del corpo, sui muscoli che si trovano tra il diaframma e le anche, quindi nel dettaglio parliamo dei flessori ed estensori dell’anca, della parte basse della schiena e dei muscoli retto e obliqui addominali. L’allenamento del core permette di rafforzare tutta la parte centrale del corpo. Rispetto al classico allenamento della forza, in cui alleniamo i muscoli solitamente in maniera isolata, nel core training si fanno invece dei movimenti funzionali che vanno a sollecitare nello stesso momento differenti muscoli. Ma qual è il vero valore di questo tipo di allenamento concentrato sulla parte centrale del nostro corpo? Innanzitutto andiamo a rafforzare il punto che collega la parte superiore alla parte inferiore del corpo, per gli atleti professionisti questa tipologia di training è ottimo perché permette di allenare nella stessa sessione tutti questi muscoli insieme e quindi di andare a migliorare la trasmissione della forza attraverso l’intera catena muscolare. Ma vediamo quali sono i vantaggi di avere un core allenato per chiunque decida di sperimentare questa tipologia di allenamento: miglioramento della coordinazione e della stabilità del corpo; riduzione del rischio di infortuni e di eventuali dolori alla schiena; miglioramento in ogni movimento quotidiano e nella postura. Quali sono i 7 migliori esercizi per il core training Per fare un workout concentrato sul core, c’è bisogno esclusivamente del peso del proprio corpo. Per chi vuole e preferisce utilizzare pesi e piccoli attrezzi, allora è possibile apportare alcune modifiche all’allenamento. Di seguito vediamo i 7 principali esercizi da fare per allenare il core e avere addominali scolpiti: plank con rotazione del bacino, in posizione di plank, muovi i fianchi lateralmente in modo lento e controllato. Alleni tutti i muscoli del tronco con un livello di difficoltà basso e aiuta a snellire i fianchi; hip thrust, anche questo è facile, con la pancia rivolta verso l’alto, poggia mani e piedi a terra, alza il sedere contraendo i glutei e formando quindi un angolo retto con le gambe. Questo esercizio allena glutei e tutti i muscoli del tronco; russian twist, allena la parete addominale, in maniera preponderante gli obliqui. Siediti a terra, con i piedi poggiati al suolo, inclina la schiena all’indietro e procedi con una rotazione del busto verso un lato, tornando alla posizione iniziale e ripetendo sull’altro lato; affondi in camminata, dalla posizione eretta, procedi con passi molto lunghi e piegando la gamba davanti. Serve ad allenare tutti i muscoli delle gambe e la stabilità del core; goblet squat, esercizio semplice ma efficace. Posiziona i piedi circa all’altezza delle spalle, le punte appena verso l’esterno. Gambe distese, schiena dritta, glutei e addome contratti. Tieni un kettlebell con due mani, piega le gambe e scendi tenendo la schiena in posizione neutra, risali spingendo verso l’esterno le ginocchia, salendo senza portarle avanti; plank laterale con sollevamento del bacino, devi sdraiarti sul lato poggiandoti sul gomito e sul lato esterno del piede, spingere il bacino verso l’alto in modo da formare una linea retta fra caviglie, bacino e spalle e ridiscendere; iperestensioni inverse, la posizione di partenza è sdraiato in posizione prona, l’esecuzione consiste nel sollevare le gambe e le braccia, testa rivolta verso il pavimento.
Le videoconferenze e le videochiamate sono diventate ormai parte della nostra vita e, tra una connessione traballante e l’altra (ecco perché è importante scegliere il migliore ADSL), hanno cambiato alcune abitudini. Per riuscire ad avere un audio sempre perfetto, senza echi o riverberi, può essere utile inserire dei pannelli fonoassorbenti decorativi che, oltre a isolare acusticamente l’ambiente, lo arredano anche. Pannelli acustici decorativi: cosa sono Vediamo più da vicino cosa sono questi pannelli decorativi fonoassorbenti e perché possono essere una scelta intelligente ed economica. L’isolamento acustico è importante per il benessere abitativo, sia quando si tratta di evitare che il rumore entri in casa dall’esterno (in questo caso sono di aiuto anche un bel paio di cuffie), sia quando non si vuole che esca. Oltre ai classici controsoffitti, rivestimenti in cartongesso o infissi, è possibile anche installare dei pannelli fonoassorbenti. Oggi sono presenti sul mercato dei pannelli fonoassorbenti decorativi che, oltre a migliore la qualità dell’ascolto e il comfort acustico, arredano in modo originale e creativo. Questi pannelli sono realizzati con materiali che assorbono parte dell’onda sonora e la trasformano in energia, attutendo l’effetto rimbombo, tipico soprattutto degli spazi ampi. Bisogna distinguere tra pannelli fonoassorbenti e pannelli fonoisolanti decorativi: i primi assorbono il suono, mentre i secondi lo riflettono e lo fanno tornare indietro come una barriera. Per venire incontro alle nuove esigenze abitative, che coniugano estetica e funzionalità, oggi vengono realizzati anche dei quadri fonoassorbenti decorativi, per rivestire le pareti con fantasia e creatività. I quadri acustici fonoassorbenti sono la soluzione ideale per chi cerca un elemento che contenga il riverbero ma che allo stesso tempo sia un accessorio di interior design. Pannelli fonoassorbenti decorativi: i materiali Generalmente, i pannelli fonoassorbenti decorativi sono realizzati con materiali ecosostenibili: legno, sughero, fibre vegetali, lana di vetro, tessuti. Anche per le decorazioni, molte aziende si affidano a colori con pigmenti naturali. Esistono anche pannelli realizzati con la combinazione di materiali diversi, come il legno e il cemento. A seconda del materiale, i pannelli sono in grado di assorbire frequenze che vanno da 250 a 2.000 Hz. Alcuni tipi di pannelli fonoassorbenti hanno le sembianze di una carta da parati, con l’intento di proteggere acusticamente anche ambienti molto frequentati dal pubblico. I migliori pannelli acustici decorativi Sono tante le aziende che oggi producono pannelli fonoassorbenti decorativi e riuscire a districarsi tra i tanti disponibili è spesso questione di gusti e di singole esigenze. Ecco i migliori. Ecophon Akusto One SQ di Saint-Gobain è un pannello in lana di vetro ad alta densità ed è disponibile anche con superficie verniciata. Soundwave Ennis di Offecct è invece un pannello fonoassorbente in poliestere riciclato, disponibile in tanti pattern differenti. Triline Wall di Abstract è un pannello in tessuto composto da più moduli, da comporre a proprio piacimento. Rockfon Eclipse Wall è in lana di roccia senza cornice ed è disponibile in una grande varietà di forme geometriche, per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. Se si preferisce qualcosa di ignifugo ci sono i pannelli in fibra di cellulosa Baux Acoustic Pulp, ecocompatibili, riciclabili e biodegradabili. Per concludere, merita di essere segnalato anche Eggboard di Artemide, un pannello acustico a parete in tessuto con illuminazione integrata proprio come un accessorio tech.
Le gambe rappresentano una delle parti più importanti del corpo femminile e i polpacci sono un punto estremamente delicato. Il sogno di ogni donna è quello di avere delle gambe toniche e dei polpacci snelli, per sentirsi sempre in forma. Per assottigliarli, è possibile fare degli esercizi per polpacci a corpo libero, che vanno sempre abbinati a un regime alimentare adeguato. Esercizi polpacci donne: quali sono i migliori In realtà, per snellire i polpacci non basta fare sport, bisogna fare lo sport giusto. Infatti non tutti gli sport e gli esercizi aiutano ad assottigliare le gambe e i polpacci, anzi, alcuni creano proprio l’effetto opposto. Se hai il problema dei polpacci grossi o non vuoi ingrossarli devi evitare attività come la corsa veloce, il salto della corda e tutti quegli sport o esercizi che richiedono salti e saltelli. Anche la bicicletta non è molto indicata, perché il movimento della pedalata tende a far sviluppare il polpaccio. Per non far aumentare il volume dei muscoli è fondamentale non utilizzare grandi carichi e non fare sforzi troppo intensi. Tra gli esercizi per avere dei polpacci snelli ci sono tutti quelli allungano il muscolo, il pilates, infatti, è una disciplina che aiuta molto ad assottigliare le gambe, i polpacci e in generale tutto il corpo. 1. Stretching Per cominciare la serie di esercizi per i polpacci da fare in casa, possiamo effettuare delle sessioni di stretching. In piedi, appoggia le mani a una parete di fronte e porta una gamba distesa dietro, tenendo il tallone ben saldo al pavimento. Piega l’altra gamba e spingi tutte e due le mani contro la parete, finché non avverti una sensazione di stiramento del polpaccio. Cerca di mantenere la posizione per almeno 30 secondi e poi cambia gamba. 2. Affondi Continuiamo con gli esercizi per polpacci senza attrezzi con gli affondi, fondamentali anche per i glutei. In posizione eretta, con le gambe leggermente divaricate, porta avanti la gamba destra formando un angolo retto. Contemporaneamente, scendi con la sinistra fino quasi a toccare con il ginocchio il pavimento. Torna nella posizione iniziale e ripeti con l’altra gamba. Ottimi anche per tonificare gambe e glutei. 3. Salita sulla mezza punta Tra gli esercizi per snellire i polpacci c’è anche quello della salita sulla mezza punta, che è davvero semplice ma, se eseguito con costanza, può dare degli ottimi risultati, soprattutto in termini di tonicità. In piedi, con le gambe ben tese, solleva i talloni da terra e cerca di rimanere in questa posizione qualche secondo. Torna nella posizione iniziale e ripeti per almeno 2 minuti. 4. Sul gradino Metti la punta del piede su un gradino e spingi il tallone verso il basso, per stendere il più possibile il muscolo del polpaccio. Cerca di resistere per qualche secondo e ripeti più volte, alternando le gambe. 5. Esercizi polpacci con l’elastico Tra gli esercizi per polpacci donne abbiamo inserito anche uno da fare a casa con un attrezzo. Più precisamente, l’elastico-fitness, che molti usano già per i propri workout casalinghi. Siediti tenendo la schiena dritta e le gambe tese e posiziona l’elastico sotto la pianta del piede a martello. Tenendo l’elastico con entrambe le mani, tira la punta del piede verso di te senza piegare la gamba. Mantieni questa posizione per qualche secondo e poi ripeti anche con l’altra gamba. Questo esercizio è utilizzato anche nel G.A.G.
Il basket, o pallacanestro, è uno degli sport più amati e praticati del mondo. Ha radici lontane e nel corso della storia ha conquistato sempre più appassionati che ogni giorno si allenano e si sfidano alla ricerca del tiro da basket perfetto. Per riuscire a fare un tiro libero da vero campione, che riesca a stupire gli avversari e il proprio pubblico è richiesto impegno, costanza ed esercizi mirati per poter migliorare rapidamente. Scopriamo quali tipi di tiri esistono nel basket e quali sono i segreti del tiro perfetto. Basket, uno sport che appassiona grandi e bambini Shutterstock Il basket è uno sport di squadra che è nato negli Stato Uniti d’America nel 1891. Fu inventato da un professore di educazione fisica canadese, James Naismith, che lo propose in un college per tenere allenati i giocatori di football durante il periodo invernali come alternativa ai classici esercizi di ginnastica. Le prime regole fisse dello sport iniziarono ad essere stabilite solo qualche anno dopo e la disciplina iniziò a diffondersi all’interno dei college degli Stati Uniti. Nel 1936 il basket entrò a far parte degli sport che facevano parte del programma olimpico per le Olimpiadi di Berlino e dieci anni dopo nacque la National Basketball Association (NBA). In Italia il basket, noto prima come palla al cesto e poi come pallacanestro, arrivò solo intorno al 1920. La Federazione Internazionale Pallacanestro nacque nel 1932 e da quel momento lo sport iniziò a diffondersi anche in Europa. Una partita di basket coinvolge due squadre, composte da cinque giocatori e cinque riservisti, che si sfidano in un campo che misura 28 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza. Alle estremità sono presenti dei canestri con un diametro di 45 cm. L’obiettivo è fare canestro nell’area avversaria. A seconda del modo in cui il canestro viene eseguito può valere 1, 2 o 3 punti. Un buon tiro è essenziale per fare canestro. I tipi di tiro nel basket Nel basket esistono diversi tipi di tiro, tutti da conoscere e da allenare per poter essere il più precisi possibili e per poter avere più possibilità di battere l’avversario. Tra quelli più diffusi c’è il tiro da fermo, che viene insegnato a chi si approccia per le prime volte a questa disciplina. Si deve riuscire a fare canestro senza essere in movimento; pertanto, è bene avere una buona forza nelle braccia e riuscire a fare il giusto movimento. Il tiro in corsa è quello a cui si può assistere di più durante le sfide di basket. Generalmente viene eseguito dagli atleti che, dopo la ripresa del gioco, hanno sufficiente spazio e tempo per poter attaccare da solo l’avversario e tentare il canestro. Vi è, poi, il tiro in estensione, tipico dei giocatori più esperti e che richiede una tecnica molto elevata. L’atleta si solleva con entrambe le gambe da terra e cerca di far passare la palla nel canestro. Richiede una grande forza nelle gambe. I tiri liberi, durante una partita di basket, sono l’opportunità perfetta per poter sancire la vittoria della squadra. Non ci sono regole per eseguirli: si può far rimbalzare la palla alcune volte, si possono allineare i piedi o poggiare il peso solo su una gamba. Ogni giocatore sviluppa la tecnica che preferisce e che trova più efficace. Come migliorare il tiro nel basket Shutterstock Per migliorare il proprio tiro occorre fare degli allenamenti mirati. Il tiro da fermo richiede forza nelle braccia e una buona estensione del braccio con il quale si tira. Da fermi, con gambe leggermente divaricate si può lanciare la palla verso l’alto. È bene mantenere la posizione del braccio esteso verso l’altro per alcuni secondi. Un buon allenamento è quello che richiede al ginnasta di divaricare le gambe e piegarle leggermente e abbassarsi in avanti per raccogliere il pallone per poi tirarlo a canestro. L’azione deve essere ripetuta in rapidità. Per aumentare la precisione, si possono fare tiri in elevazione a canestro dopo tre palleggi o, ponendosi con le spalle al canestro, fare tiri cercando di centrare il canestro per poter migliorare il proprio equilibrio. Eseguire dei salti sul posto prima di tirare aumenta la resistenza e la potenza delle gambe. Si possono fare esercizi a coppie per poter rafforzare la complicità tra gli atleti e favorì una maggiore collaborazione durante le partite. Il basket è un gioco di squadra che richiede un forte senso di fiducia tra tutti i membri del team. I tiri liberi sono molto importanti e possono determinare l’andamento di una partita. Se si è chiamati ad eseguirli si può avvertire molta pressione. È opportuno rilassarsi, abbassare le spalle, respirare e contare sulla potenza delle proprie gambe. La concentrazione è essenziale per riuscire a fare canestro, per essere precisi e per mantenere l’equilibrio. La frequenza di allenamento, per poter diventare un ottimo atleta, è determinante. Occorre fare pratica almeno tre volte alla settimana, in base alle competizioni in programma e alla loro importanza. Più ci si allena, più ci si sentirà sicuri di se stessi, più sarà probabile l’esecuzione di un tiro perfetto. Per potersi allenare correttamente è opportuno avere il giusto abbigliamento e la giusta attrezzatura. Puoi trovare tutto ciò che ti occorre nei negozi di articoli sportivi: cerca su PagineGialle quello più vicino a te.
La palla da basket è un accessorio immancabile per tutti gli appassionati di pallacanestro che vogliono continuare ad allenarsi e a divertirsi sotto al canestro anche a casa, al campetto o al parco. E potrebbe anche diventare una bella idea per un regalodi Natale per gli amici sportivi, magari in abbinamento a un buon paio di scarpe da basket! Scegliere la giusta palla da basket però non è scontato: come deve essere fatta quella “ufficiale”? E quali sono il peso e le misure ideali per ciascuna fascia di età? C’è differenza tra un pallone da basket da interno e uno da esterno? Qui trovi le risposte a queste e ad altre domande. Peso e misure della palla da basket Shutterstock Iniziamo col dire che i primi palloni da basket erano fatti con una semplice camera d’aria ricoperta con porzioni di pelle legate insieme. Già a partire dagli anni Novanta però i materiali sintetici, più resistenti ed economici, hanno iniziato a sostituire la pelle e da pochi anni anche i palloni da competizione ufficiali della NBA sono fatti in questo modo. Nel momento in cui devi scegliere una palla da basket, quindi, devi tenere presente prima di tutto l’uso che intendi farne. I palloni usati nelle competizioni ufficiali, infatti, devono rispettare determinati standard che in Italia sono definiti dalla FIP, ovvero la Federazione Italiana Pallacanestro. Secondo la FIP, il pallone da basket deve essere arancione e diviso in otto spicchi separati da sottili scanalature. La superficie deve essere ruvida e i materiali consentiti sono cuoio, gomma o materiali sintetici. La grandezza e il peso variano in base all’età e al sesso. Nelle competizioni degli uomini adulti la circonferenza della palla da basket è compresa tra 74,9 e 78 cm e il diametro tra 23,8 e 24,8 cm, per un peso compreso tra 567 e 650 g; mentre per le donne la circonferenza va da 72,4 a 73,7 cm e il diametro da 23 a 23,5 cm, per un peso compreso tra 510 e 567 g. La FIP pone delle regole anche per quanto riguarda la pressione del pallone da basket, che deve essere tale da fare in modo di generare un rimbalzo a un’altezza compresa tra 1,2 e 1,4 metri quando la palla viene lasciata cadere sul campo da gioco da 1,8 m di altezza. Palla da basket taglia 5: quando si usa? Se la palla da basket non deve essere usata in una competizione ufficiale, ovviamente può essere scelta con maggiore libertà. Ad esempio, in commercio, oltre ai classici modelli arancioni, ce ne sono anche di altri colori: neri, blu, bicolor… È però utile scegliere la palla da basket pensando all’età di chi dovrà usarla: anche i palloni da basket che si usano per giocare senza troppe pretese hanno infatti taglie diverse. La palla da basket taglia 1 è indicata per i bambini e le bambine da 2 a 4 anni: ha un peso ridotto e in genere è realizzata con materiali meno rigidi. La taglia 3 è pensata per la fascia 4-6 anni: anche in questo caso il peso è adeguato alla fisicità dei bambini e delle bambine di questa età, che possono trovare nel basket un ottimo sport per divertirsi in modo sano. Si passa poi alla palla da basket taglia 5, che è di solito consigliata alle bambine e ai bambini da 7 a 13 anni, ma potrebbe anche essere usata dai 4-5 anni in su. Questo tipo di pallone da basket è generalmente più leggero rispetto a quelli per adulti ed è adatto a essere usato sia outdoor sia indoor. Le ragazze dai 14 anni in su e le donne adulte usano invece i palloni da basket taglia 6. Per i ragazzi dai 14 anni in su e gli uomini adulti c’è invece la palla da basket taglia 7, la più grande. Sia i palloni taglia 6 sia i palloni taglia 7 sono usati tendenzialmente dai giocatori e dalle giocatrici più esperte, dunque sono disponibili in diverse varianti. Esistono palle da basket pensate esclusivamente per l’uso outdoor e altre indicate per l’indoor, ma anche palloni omologati per specifiche federazioni oppure indicati per particolari modalità di gioco (ad esempio 3×3). A cambiare possono essere anche la resistenza, la leggerezza e la sensazione al tatto. Come scegliere la palla da basket Shutterstock Riassumendo, quando devi scegliere una palla da basket devi sapere prima di tutto se verrà usata in una competizione ufficiale e in secondo luogo il sesso e l’età di chi andrà a giocarci, così da selezionare la taglia giusta (e di conseguenza anche la grandezza e il peso ideali). Ma non solo. Ci sono anche altre caratteristiche che è utile tenere a mente quando scegli il pallone da basket. I palloni in gomma sono di solito molto resistenti e durevoli, così come quelli fatti con materiali plastici tecnici: sono quindi un’opzione preferibile per giocare a basket in strada, al parco o all’aperto, dove è facile trovare superfici abrasive (sassolini, asfalto…). I palloni in cuoio o in materiali sintetici sono invece una buona scelta per chi gioca sul parquet o al chiuso. Quanto costa un pallone da basket Il costo di un pallone da basket è estremamente variabile e può andare dai 5 agli oltre 200 euro: dipende dalla grandezza, dal peso, dalla marca, da quanto il materiale è di qualità e resistente e dalle altre caratteristiche tecniche della palla. I palloni per principianti costano tendenzialmente meno, mentre quelli per giocatori esperti hanno costi più elevati (ma ovviamente garantiscono performance migliori). Cerca su PagineGialle i negozi di articoli sportivi della tua zona e compra la migliore palla da basket adatta alle tue esigenze, ma anche tutto il necessario per la tua prossima sessione di gioco sotto il canestro (a partire da un buon borsone per la palestra).
L’albero di Natale è una decorazione simbolo del periodo natalizio, che viene allestito dalle famiglia e abbellito con fiocchi, palline, luci, pendagli. La sua realizzazione rappresenta un momento da vivere tra i propri cari, in allegria, e diverte grandi e piccini. Alla sua base o nelle sue vicinanze viene collocato il presepe o i regali. L’albero utilizzato come base è generalmente un abete o un pino, che può essere sia artificiale, in plastica o materiale sintetico, sia reale. Gli alberi di Natale, le luci e le decorazioni si trovano facilmente in commercio a Roma, sia in negozi, che in vivai che si occupano della vendita di piante e di fiori. Dimensione e tipologia vanno scelti in base allo spazio a propria disposizione e alla possibilità di prendersi cura dell’albero anche durante il resto dell’anno. Scopriamo dove comprare l’albero di Natale a Roma, quale acquistare e come decorarlo. Albero di Natale, artificiale o naturale: quale scegliere? Shutterstock Quando si acquista il primo albero di Natale, la prima scelta da compiere è quella tra un albero vero o uno artificiale. Entrambe le soluzioni hanno con sé dei vantaggi e degli svantaggi e un importante riflessione deve essere fatta sulla sostenibilità della propria decisione. Un albero vero è, senza ombra di dubbio, meno inquinante, poiché non vengono utilizzati materiali sintetici per la sua realizzazione. Sono da preferire abeti o pini, presenti in abbondanza in natura, che offriranno anche un aspetto più realistico alle decorazioni. Gli alberi veri sono estremamente resistenti e possono essere utilizzati per molti anni. L’importante è prendersene cura nel modo giusto durante tutto il resto dell’anno, lasciandoli all’aperto e annaffiandoli al bisogno. Chi ha spazio in giardino, può decidere di ripiantarlo e donargli nuova vita. Pini e abeti sono perfetti per essere decorati, riescono a tenere il peso delle decorazioni e delle lucine e non si rovinano se posizionati in casa per le settimane di festa. Tuttavia, possono sporcare maggiormente, poiché tendono a perdere aghi, corteccia e altri elementi. Gli alberi artificiali sono la scelta giusta per chi non possiede spazi all’aperto e non può prendersi cura di un albero reale. È sempre bene sceglierne uno resistente e di buona qualità, che possa essere riutilizzato per più anni possibili. Se si vuole un albero che riproduca fedelmente un albero reale si deve optare per un prodotto in polietilene, con rami e aghi tridimensionali e folti. Albero di Natale, dimensioni e decorazioni Gli alberi grandi sono molto scenografici, ma non tutti possono optare per questa soluzione. Quando si sceglie un albero occorre tener conto degli spazi e assicurarsi che non ostruisca i passaggi e che, sia in larghezza che in altezza, ci sia spazio sufficiente. Nei negozi e nei vivai se ne trovano di ogni grandezza: alti e molto folti, alti e affusolati, di media altezza o piccoli, da collocare sopra mobili e credenze. Per decorare l’albero di Natale servono delle luci, che possono essere fredde, calde e multicolor. Attenzione al filo: il colore deve essere il più simile possibile a quello dell’albero. Ad esempio, se l’albero è bianco, sono da evitare i fili verdi. La lunghezza e il numero delle luci devono essere proporzionati alla grandezza dell’albero. Le decorazioni devono essere sufficienti per riempire tutta la superfice. I colori degli addobbi dipendono dal proprio gusto personale e dalla propria creatività. Dove comprare l’albero di Natale a Roma Shutterstock Se si desidera acquistare un albero vero, a Roma sono presenti numerosi vivai a cui rivolgersi. In Via della Maglianella, 51 è presente Vivaio Roma Garden, aperto tutti i giorni i giorni della settimana. Vi si può trovare il consiglio di esperti per la progettazione dei propri spazi verdi, sia in casa che all’esterno. Nel periodo che precede il Natale si possono trovare alberi di Natale veri, di differente tipologia. Quelli in vendita nel vivaio vengono tutti prodotti in Italia, da coltivazioni controllate e certificate, in modo da ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente. In catalogo sono spesso presenti abeti, abeti argentati e Picea. Oltre agli alberi, è possibile acquistare corone e centro tavola realizzai con rami veri di abete, scatole di muschio per il presepe e tanto altro ancora. Poco fuori Roma, precisamente a Pomezia (RM) in Viale Danimarca, 80, c’è il Vivaio Crescenzo, che opera sul territorio e nel settore dal 1976. Propone una vasta scelta di piante e fiori, con una particolare specializzazione su semi e piante di peperoncini, e accessori come irrigatori, vasi, attrezzi e tanto altro. Nel periodo che precede il Natale vi si trovano facilmente alberi di dimensioni e tipologie differenti, come abeti e agrifogli. Gli alberi di Natale artificiali sono reperibili in qualsiasi centro commerciale e negozio di decorazioni. Se vuoi acquistare un albero di Natale vero, recati presso i vivai di piante e fiori. Puoi trovare quelli più riforniti e vicini a te consultando PagineGialle.
Tartaggia Celeste è un negozio di articoli da giardino situato a Istrana, in provincia di Treviso. Qui è possibile scegliere tra innumerevoli prodotti anche per il campeggio e dei validi acquisti a prezzi davvero convenienti. Perché scegliere Tartaggia Celeste L’attività nasce nel 1946 dal fondatore Tartaggia Celeste con l’obiettivo di offrire i migliori prodotti per quanto riguarda l’arredamento giardino e articoli dei marchi più rinomati come Foppapedretti, Bialetti, Trudi, Vulcano, Salmar, Tognana, Giochi Preziosi, Brunner, Brandani, Intex e Avent. Lo staff cortese e qualificato guiderà il cliente nella scelta degli accessori più adatti alle sue esigenze: arredare un giardino non è affatto semplice ed è importante sfruttare al meglio gli spazi, ad esempio, con l’installazione di terrazzi e gazebi. Il personale di Tartaggia Celeste pone la massima attenzione alle richieste della clientela, offrendo le soluzioni più idonee al fine di garantire un’installazione facile e un prodotto pratico e funzionale. Presso la sede è possibile trovare ottime occasioni per quanto riguarda mobili da esterno, gazebi, ombrelloni, piscine e accessori. Inoltre, se si hanno bambini, si possono reperire giocattoli e giochi per esterni ideali anche per gli ambienti più piccoli, assicurando quindi il massimo del divertimento con la collocazione di altalene, casette, scivoli e tanto altro. È anche presente un reparto prima infanzia, dove è possibile scegliere tra numerose proposte come carrozzine e passeggini per bambini. Tartaggia Celeste: non solo articoli casalinghi Tartaggia Celeste è estremamente apprezzato dai consumatori vista la sua ampia gamma di articoli di ogni genere per ambienti esterni ed interni. Qui infatti, si possono trovare dispositivi e prodotti per la casa a prezzi particolarmente convenienti. Inoltre, è il posto ideale per chi è alla ricerca del regalo perfetto in modo da sorprendere una persona cara, in quanto dispone di una vasta scelta di articoli da regalo adatti a tutte le età. Il reparto di arredo giardino rende Tartaggia Celeste un vero e proprio punto di riferimento per i clienti: qui è possibile trovare sdraio, lettini e salotti per esterni adatti a qualsiasi stile e ambiente. Si possono anche reperire dei graziosi set di tavolini e sedie da esterno in ferro battuto oppure articoli dal design semplice e moderno. Tartaggia Celeste consente di rinnovare il proprio giardino con soluzioni innovative e di qualità, che assicurano una facile installazione. Per esempio si può scegliere tra innumerevoli strutture ombreggianti realizzate con diversi materiali e pergole di varie dimensioni per creare delle confortevoli zone d’ombra. E per non farsi mancare assolutamente nulla, vi è anche la disponibilità di acquistare piscine di diverse forme e dimensioni, da adattare in poche e semplici mosse al proprio ambiente esterno. Se vuoi migliorare le tue avventure in campeggio oppure stai pensando di organizzare un barbecue in giardino, contatta Tartaggia Celeste: lo staff sarà pronto ad offrirti i migliori consigli e soddisfare al meglio le tue esigenze con prodotti di qualità.
Fratelli Besozzi ha una lunga storia di successo nel settore delle materie plastiche e degli stampi. La fortuna commerciale è stata determinata dalla capacità di venire incontro alle richieste di una clientela sempre più ampia, che ora copre l’intero territorio italiano. Questo dimostra chiaramente come sia possibile abbinare tradizione e innovazione. Fondata nel 1960 dai fratelli Besozzi, l’azienda si rivolge a un target costituito prevalentemente da aziende che cercano soluzioni d’avanguardia per lo stampaggio distinguendosi per i servizi personalizzati. L’attività è passata di generazione in generazione, con Daniele e Mario Luigi che hanno inaugurato una stagione di ottimi risultati, creando un team coeso e determinato, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutto il tessuto produttivo di Varese. La clientela comprende costruttori di articoli tecnici e di giocattoli, con lavorazioni conto terzi eseguite con estrema precisione. I dipendenti sono stati selezionati con cura, scegliendo i profili più dinamici, nell’ottica di aprire la strada a un futuro ancora più ambizioso. In Lombardia e Piemonte l’impresa è molto conosciuta, avendo sempre messo in campo la volontà di superare le aspettative con prodotti e servizi all’avanguardia. I macchinari di ultima generazione permettono di lavorare su elevatissimi standard, con un controllo rigoroso su ogni step della produzione. La realizzazione degli stampi su misura Quando si parla di Fratelli Besozzi non si può ignorare il know-how accumulato nel corso degli anni, che ha permesso di diventare leader nella costruzione di stampi. Questo processo è complesso ma essenziale per realizzare componenti plastici, determinando con esattezza le dimensioni finali del prodotto e la forma. Si può seguire un’indicazione fornita dal committente oppure sviluppare un progetto da zero, rispondendo alle necessità specifiche e proponendo alternative perfette. All’inizio c’è sempre una consulenza approfondita, durante la quale i tecnici analizzano le caratteristiche richieste. Dopo aver stilato un piano operativo, gli stampi vengono costruiti con materiali di alta qualità. Trasformare la plastica in stampi permette alle imprese di esternalizzare questa fase cruciale della produzione. La combinazione efficace di tecnologie avanzate e competenze degli operatori è il binomio vincente per un grado di precisione davvero impareggiabile. Un altro servizio è il processo di stampaggio a caldo, particolarmente indicato per la componentistica che impone forme complesse e resistenza. Le applicazioni per questo tipo di lavorazione sono quelle dove bisogna contrastare efficacemente l’azione della pressione e del calore. I prodotti resistono anche in condizioni difficili, con alte temperature e intense sollecitazioni meccaniche. Dai tecnopolimeri alle pale da neve: servizi completi di progettazione e produzione Un’area di specializzazione su cui Fratelli Besozzi ha puntato con convinzione è quella dei tecnopolimeri. Questi materiali sono utilizzati nell’industria dove la robustezza è fondamentale. Le lavorazioni conto terzi vengono effettuate con personale qualificato, potendo eseguire prototipazione per poi passare alla produzione in serie. L’azienda si occupa poi di realizzare pale da neve con plastica di altissima qualità, studiate appositamente per l’esposizione alle intemperie. Le pale associano la resistenza alla robustezza, facilitando la rimozione del manto nevoso senza affaticare troppo l’utilizzatore. La pala è ergonomica, facilissima da maneggiare e rende il lavoro di sgombero più semplice. Un altro articolo particolarmente apprezzato è il fermaneve per tetto, che previene gli accumuli eccessivi sulle coperture degli edifici. In questo modo si riesce a contenere il rischio di danni strutturali migliorando anche la sicurezza. Per saperne di più chiama subito Fratelli Besozzi.
Ristorante Pulcinella sorge a Senigallia, incantevole cittadina che si affaccia sul Mar Adriatico. Nato nel 1992 su iniziativa dei fratelli Federico e Giliberto Sabatini, il locale si impegna da sempre per portare in tavola tutto il sapore del mare, attraverso la preparazione di deliziosi piatti di pesce. L’autentica cucina marinara con ricette marchigiane e ingredienti di qualità Negli oltre trent’anni di attività, il ristorante ha servito con cortesia e professionalità ben tre generazioni di clienti. Nel tempo si è consolidato il rapporto di fiducia con la clientela, che dimostra la propria fedeltà, nonostante il cambio di location avvenuto tre volte. La precedente posizione, situata vicino al casello autostradale di Marotta, ha consentito a persone provenienti da tutto il territorio nazionale di conoscere il ristorante e la sua proposta focalizzata sulla migliore cucina marchigiana. I grandi classici, così come i piatti meno conosciuti, vengono interpretati con rispetto della tradizione per creare un percorso gastronomico indimenticabile. Specializzato in cucina di mare, il ristorante offre una selezione di pietanze di pesce in grado di stupire il palato degli avventori. Solo i migliori prodotti ittici freschi vengono selezionati quotidianamente al mercato locale. Il pescato del giorno diventa il protagonista del menu che cambia costantemente per riflettere la stagionalità e offrire al cliente un’esperienza sempre nuova. Al rispetto della tradizione si unisce la capacità di rinnovarsi, proponendo un concetto di inclusività a tavola. Il ristorante si impegna non solo a celebrare le bontà del mare, bensì tante specialità a base di carne. Con il desiderio di far sentire tutti benvenuti, il locale dedica un’attenzione speciale a vegetariani e celiaci. Tutti possono vivere momenti conviviali assieme alle persone care, godendo della vista sul mare e gustando piatti preparati con cura. Il menu alla carta include panificati senza glutine, nonché pietanze vegetariane e senza lattosio. Per esaltare tutti i piatti, la cantina propone un’ampia selezione di etichette locali e nazionali, con bianchi, rossi e spumanti da abbinare grazie ai consigli dei sommelier di sala, nonché birre artigianali selezionate con attenzione. I dolci sono fatti in casa e comprendono gelati artigianali e sorbetti. Una location vista mare perfetta per compleanni, eventi di lavoro e cene spettacolo Nel periodo invernale il ristorante si dedica all’organizzazione dei Venerdì del LAB. Si tratta di cene spettacolo con musica dal vivo e degustazione di proposte sfiziose, in grado di riflettere la voglia di sperimentazione dello chef. Gli eventi si rivelano occasioni interessanti per quanti vogliono assaporare piatti inediti a un prezzo vantaggioso. Chi vuole assistere alla cena spettacolo può comunque optare per il menu alla carta. Il ristorante a conduzione familiare è molto accogliente soprattutto per le famiglie con bambini. I piccoli si sentono come a casa e possono trascorrere il tempo facendo disegni e dediche che poi vengono appesi nel locale. È anche in virtù di tale senso di accoglienza che il locale è per molti la prima scelta per festeggiare occasioni speciali, come comunioni e compleanni. Il ristorante occupa attualmente una posizione suggestiva ed è riparato dalla piazzetta antistante che crea un ambiente sicuro per i bambini, ma anche una cornice elegante per incontri di lavoro e cerimonie formali con menu personalizzati assieme al cliente per accontentare ogni commensale. Chiama il Ristorante Pulcinella per riservare un tavolo e assaggiare l’ottima cucina con vista mare.
Macelleria da Filippo è la location ideale dove poter acquistare tanti prodotti della tradizione e di grande qualità. Si trova a Martina Franca in provincia di Taranto ed è stata avviata nel 1989 da Filippo Loconte. Una scelta rispettosa della propria terra anche perché basata su alcune prelibatezze che vengono preparate dallo staff in maniera artigianale con materie prime selezionate. Come si può scoprire dalla pagina Facebook ufficiale, la macelleria non si limita soltanto alla vendita di carni pregiate locali ma propone un’ampia gamma di salumi e piatti già pronti per essere cucinati a casa in pochissimi minuti. Carni fresche e capocollo di Martina Franca Dando uno sguardo al sito della Macelleria da Filippo ci si accorge immediatamente della grande passione del titolare e di tutti i suoi collaboratori nel voler proporre prodotti di assoluta qualità come il capocollo di Martina Franca. Un salume che rappresenta al meglio le peculiarità della Valle d’Itria e in generale di tutta la Puglia. Viene ottenuto attraverso una scrupolosa preparazione che prevede varie fasi e tanta pazienza per riuscire ad ottenere un sapore unico e inimitabile. La lavorazione avviene esclusivamente a mano senza l’utilizzo di mezzi e apparecchiature, in un luogo fresco e ventilato nonché a diretto contatto con la macchia mediterranea per assorbirne la fragranza. Il contesto ambientale è perfetto per produrre un ottimo capocollo perché Martina Franca si trova a circa 350 metri sul livello del mare e questo consente di ottenere una stagionatura arricchita da precedenti fasi di preparazione altrettanto importanti come la marinatura e l’affumicatura. Presso la macelleria ogni giorno si possono acquistare ottime carni fresche selezionate dallo staff per garantire alla clientela un sapore intenso. Ci sono diversi tagli tra cui scegliere con tanto di utili consigli offerti dallo staff per scoprire una possibile preparazione da provare a casa. La bombetta di Martina Franca e piatti già pronti Un’altra esclusiva targata Macelleria da Filippo è la Bombetta di Martina Franca. Sono degli involtini di carne suina fresca che vengono farciti utilizzando un formaggio particolare, il caciocavallo podolico del Gargano, con l’agggiunta di un pizzico di sale, pepe e tanta manualità. Sono dei prodotti di eccellenza proposti nella classica forma tondeggiante e con dimensioni estremamente compatte. Ogni giorno è possibile acquistare delle varianti molto sfiziose impreziosite con l’aggiunta di altri ingredienti come la rucola, il Grana Padano e la pancetta. A proposito di preparazioni già pronte per essere cotte a casa, ce ne sono di diverse tra cui le schiacciatine condite, la salsiccia piccante martinese, gli involtini di trippa di agnello oppure i wurstel artigianali preparati con carne di vitello e suino. Il negozio è apprezzato per l’ampia gamma di salumi come la pagnottella, il salame dolce martinese, la pancetta arrotolata, il guanciale e tanti formaggi genuini ottenuti con latte delle mucche e pecore che pascolano nei verdi campi della Puglia. Contatta la Macelleria da Filippo per ulteriori informazioni sulle tante proposte usando il numero di telefono.
Quando si fa la spesa occorre essere molto attenti a ciò che si inserisce nel proprio carrello. Devono essere presenti ingredienti che permettano la preparazione di diversi piatti da gustare durante la settimana, di seguire un’alimentazione sana e corretta. Le verdure non possono mancare, perché sono ricche di vitamine, antiossidanti e di proprietà preziose per la salute delle persone. Conoscere quali sono gli ortaggi più salutari consente di fare una spesa consapevole e di diminuire il rischio di insorgenza o di peggioramento di alcune patologie. Oltre a preferire quelli di stagione, preferibilmente a chilometro zero o presi dai contadini della zona. Jaclyn London, dietista che opera presso il Mount Sinai Hospital, e Valerie Agyeman, dietista esperta di salute femminile, hanno collaborato e stilato una lista di ortaggi da inserire frequentemente nel proprio carrello della spesa e nella propria dieta. Scopriamo quali sono. Carote, Melanzane e altri ortaggi molto amati: quali inserire nella lista della spesa Shutterstock Molti degli ortaggi selezionati dagli esperti fanno parte della dieta mediterranea e probabilmente sono già presenti nella lista della spesa di molti italiani, anche senza la consapevolezza di quanto possano far bene alla salute. Tra quelli più amati ci sono, senza ombra di dubbio, le melanzane. Si tratta di verdure gustosissime, che si possono utilizzare in numerose preparazioni, sia come accompagnamento che come protagoniste del piatto. Hanno proprietà benefiche notevoli. Ricche di fibre solubili, aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo. Gli antociani, antiossidanti, che contengono in gran quantità riducono la possibilità di incorrere in alcune malattie. Le melanzane contengono vitamine del gruppo B e potassio. Hanno effetti positivi sul metabolismo e sul sistema cardiaco e proprietà anti aging, antinfiammatori e antitumorali. Non possono mancare i pomodori, che impreziosiscono tantissime ricette della tradizione culinaria italiana. Si tratta di un vero e proprio toccasana, poiché le proprietà nutrizionali sono lodevoli e gli effetti positivi sulla salute sono diversi. Sono fonte di potassio, fosforo, folati, vitamina C e vitamina K. Contengono licopene, la sostanza che conferisce il colore rosso all’ortaggio e riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Potrebbero proteggere contro i tumori, grazie alle proprietà antiossidanti, riducono la pressione arteriosa, combattono l’invecchiamento, favoriscono la digestione, la buona salute delle ossa, la diuresi e riducono la possibilità di crampi muscolari. Le cipolle hanno una funzione antibatterica, antinfettiva, migliorano la salute dei reni, dell’intestino e la funzionalità epatica, aiutano a prevenire alcuni tipi di cancro e sono consigliate ai diabetici, a chi ha problemi cardiovascolari o a chi soffre di artrite, artrosi o dolori muscolari. A tavola, conferiscono sapore inconfondibile ai piatti. Utilizzate per preparare antipasti, primi, secondi e persino dessert o come spuntino salutare, le carote sono un toccasana. Sono ricche di fibre, vitamine e sali minerali, posseggono vitamine K, vitamina C e potassio. Favoriscono la salute dell’occhio, possono aiutare nella prevenzione di alcuni tumori, garantiscono una corretta motilità intestinale e sono l’ideale per chi segue un regime alimentare volto al dimagrimento o contenimento del peso . Le patate dolci forniscono betacarotene, un valido antiossidante e che è un ottimo alleato per la salute di occhi, pelle e capelli. I peperoni sono ricchi di vitamina A, vitamina C, potassio e fibre. Migliorano l’umore e le difese immunitarie. I funghi favoriscono la produzione di globuli rossi e sono ricchi di vitamine appartenenti al gruppo B. Ortaggi da avere in frigo o in dispensa: quali scegliere I broccoli devono essere inseriti nella propria lista della spesa ogni volta che se ne presenta l’occasione, poiché hanno tantissime proprietà benefiche per l’organismo. Ricchi di vitamina C, vitamina A, vitamina K e altri micronutrienti come zinco, ferro e sali minerali, proteggono occhi e ossa e aiutano a prevenire alcune tipologie di tumore. Riducono il rischio di malattie cardiovascolari e sono utili nella dieta di chi soffre di diabete. Possono essere mangiati crudi o possono essere cotti al vapore. Chi non ama i broccoli, può optare per il cavolo riccio, o kale, che contiene tante vitamine, potassio, calcio, magnesio e altri minerali. Favorisce una buona circolazione, la salute delle ossa, ha poche calorie e può essere inserito nelle diete volte al dimagrimento, è un ottimo antiossidante, combatte l’invecchiamento, protegge il cuore. È un valido antinfiammatorio, antivirale e antitumorale. Infine, non possono essere lasciate sugli scaffali le rape, ricche di fibre e micronutrienti, gli asparagi, dall’effetto diuretico, i cavolfiori, che contengono quantità notevoli di vitamina C, i fagiolini, che abbassano il colesterolo cattivo, e le barbabietole, che contengono i folati che favoriscono la produzione di globuli rossi. Per acquistare gli ortaggi più salutari occorre rivolgersi ad un negozio di alimentari che ogni giorno propone verdure e frutta fresca. Per trovare quello più vicino a te puoi consultare PagineGialle.
Esistono dei cibi che, grazie ai nutrienti che contengono, hanno la capacità di favorire l’abbronzatura. Intendiamoci: non fanno miracoli, ma se il desiderio dell’estate è avere una tintarella invidiabile è di certo utile non farli mancare nella propria dieta quotidiana. Il primo passo, allora, è prenotare subito sdraio e ombrellone in spiaggia, magari in una delle destinazioni di mare più gettonate di questa estate. Il secondo passo è mettere in borsa una buona crema solare, che è fondamentale applicare quotidianamente (e più volte) prima e durante l’esposizione al sole. Il terzo passo è leggere questo articolo e conoscere tutti i «cibi abbronzanti» dell’estate da segnare subito sulla lista della spesa. Cibi per l’abbronzatura: quali sono Shutterstock Come accennato, alcuni cibi possono contribuire all’abbronzatura a causa dei nutrienti e delle sostanze che contengono: tra questi, i primi da citare sono sicuramente la vitamina A e i carotenoidi. Bisogna sapere che l’abbronzatura deriva dalla melanina, un pigmento che, in risposta ai raggi UV, aumenta la propria concentrazione e conferisce il tipico colore bruno alla pelle. I carotenoidi sono delle sostanze presenti in diversi alimenti e, se assunti in grandi quantità, possono contribuire a far depositare a livello cutaneo alcuni pigmenti: questi, sovrapponendosi alla melanina, possono intensificare l’abbronzatura. La vitamina A è importante invece per la sua azione antiossidante e protettiva. I raggi UVA e UVB possono infatti danneggiare la pelle causando malattie cutanee e anche la formazione in eccesso di radicali liberi, molecole instabili collegate all’invecchiamento precoce. La crema solare è essenziale per difendersi da UVA e UVB ma, in aggiunta a questo filtro esterno, arriva un piccolo aiuto anche dalla vitamina A, che è capace appunto di neutralizzare l’eccesso di radicali liberi. Anche la vitamina Ce la vitamina E hanno questa stessa azione antiossidante, dunque sono preziose alleate della pelle “stressata” dall’esposizione al sole. La vitamina E agisce ancora meglio in sinergia con il selenio, un minerale dall’effetto anti-radicali liberi. Inoltre, la vitamina C partecipa alla formazione del collagene, che garantisce elasticità e sostegno all’epidermide. Frutta e verdura estiva per l’abbronzatura Shutterstock Sulla lista della spesa dell’estate, insomma, non possono mancare le fonti di carotenoidi, che sono ad esempio presenti nella frutta e nella verdura di stagione: albicocche, anguria, asparagi, carote, indivia, lattuga, melone, peperoni rossi e pomodori. I carotenoidi si trovano anche in broccoli, cachi, cavolo, spinaci e zucca. La vitamina A si trova invece in alcuni cibi di origine animale, come uova, latte e derivati. La vitamina A e i carotenoidi sono sensibili al calore: se ne assumono maggiori quantità quando gli alimenti, se possibile, vengono consumati crudi o dopo una breve cottura. Inoltre, sono liposolubili, cioè vengono meglio assimilati dal nostro corpo in presenza di un grasso. Se prepari un’insalata fredda di carote grattugiate, pomodorini, spinacino fresco e peperoni rossi, dunque, non dimenticare di condire con olio extravergine di oliva oppure di aggiungere un cucchiaino di semi oleosi, come semi di chia, di sesamo, di girasole e di canapa. Via libera anche agli agrumi, ai broccoli, alle fragole, ai kiwi, ai lamponi, al mango, alla papaia e al ribes nero: sono tutte fonti di vitamina C, come anche i già citati spinaci, pomodori, cavoli e peperoni. Se metti nel piatto anche avocado, mandorle, noci, nocciole, pistacchi e oli vegetali (come l’extravergine di oliva), ti assicuri inoltre anche una buona quota dell’insostituibile vitamina E. Cipolle, aglio, funghi, sedano, formaggi stagionati, carne, tuorlo d’uovo e alcuni tipi di pesce (come frutti di mare, sardine e tonno) contribuiscono invece a rinsaldare le scorte di selenio. Cibi estivi per abbronzarsi: le idee I cibi estivi che aiutano l’abbronzatura sono numerosi, come si nota dall’elenco dei paragrafi precedenti. E sono tante le idee fresche e sfiziose per abbinarli nello stesso piatto. Per pranzo (comodo anche da portare in spiaggia) si potrebbe ad esempio preparare un’insalata fredda con cereali integrali, tipo orzo, riso nero e farro, da abbinare a ceci, tonno, carote e pomodorini. Orzo, farro e ceci, così come gli altri cereali e legumi, sono una fonte di zinco, che aiuta a proteggere la pelle dai radicali liberi. In alternativa, è perfetto anche il freschissimo gazpacho di pomodoro, la zuppa fredda di origine spagnola che è una vera bomba di vitamine e antiossidanti benefici per la pelle e per l’abbronzatura. Per merenda via libera a una macedonia, a un piatto di cubetti di anguria con la menta oppure a un frullato casalingo, ad esempio con cetriolo, zenzero, agrumi e mango oppure con lamponi, fragola, mela e sedano. È importante preparare la bevanda appena prima del consumo, se possibile: più passa il tempo, più le benefiche vitamine salva-abbronzatura si riducono. A colazione si può mangiare invece una ciotola di yogurt bianco con albicocche a pezzetti, miele e noci oppure una fetta di pane tostato con avocado spalmato, germogli, semi di sesamo e uovo in camicia. Per cena ci si può orientare su un secondo di pesce con un contorno di nocciole o anche sulla classica abbinata estiva di prosciutto crudo e melone. Una volta stilata la lista della spesa, non rimane altro da fare se non riempire la dispensa di cibi per l’abbronzatura. Affidati a PagineGialle e cerca i negozi di alimentari più vicini.
Una vita lunga e sana è quello che tutti si augurano per sé stessi e per i propri cari. Per ottenerla occorre avere uno stile di vita ottimale, abitudini salutari, evitare cibo spazzatura e tanto altro ancora. Durante il Dolomiti Wellness Festival, a Pinzolo, a Madonna di Campiglio (TN), che si è tenuto dal 2 luglio 2023 al 9 luglio, sono state individuati alcuni comportamenti che favoriscono il benessere psicofisico e che permettono un allungamento dell’aspettativa di vita. Al Dolomiti Wellness Festival ci si è focalizzati sull’importanza di trascorrere del tempo a contatto con la natura, i partecipanti hanno potuto partecipare ad una giornata di screening e al Longevity Check Up 7+, a incontri e concerti e hanno potuto imparare a prendersi cura di sé, scoprendo quali sono le sette abitudini per poter vivere meglio e a lungo. Natura, prevenzione e i 7 fattori di rischio da contrastare Per poter vivere a lungo è necessario prevenire. È ciò che permette di individuare in tempo le malattie e di individuare quali cambiamenti apportare nella propria vita. Sette sono i fattori di rischio per la salute cardiovascolare: fumo, mangiare poca frutta e verdura, avere una vita sedentaria, essere in sovrappeso o soffrire di obesità, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e il diabete. Essendone consapevoli si può intervenire per cambiare il proprio stile di vita e adottarne uno più sano. Se sette sono i fattori di rischio, altrettanti sono i comportamenti da adottare per migliorare: non fumare, mangiare almeno 3 porzioni di verdura e frutta quotidianamente, fare attività fisica, controllare il proprio peso e i valori di glicemia, colesterolo e pressione. L’attività fisica è necessaria a qualsiasi età ed è ancora meglio se viene fatta a contatto con la natura. All’aria aperta si possono fare esercizi, lunghe camminate veloci, corse e tanto altro ancora. Oltre a permettere di controllare meglio il proprio peso, ha effetti positivi sulla massa muscolare. La massa e la performance muscolare dei partecipanti sono stati misurati durante il Festival poiché i muscoli possono essere un importante aiuto nel futuro. Benessere ed estate, perché è il periodo migliore per cambiare abitudini Shutterstock L’estate è il periodo migliore per iniziare a cambiare abitudini, poiché ci sono maggiori momenti di relax, di riflessione e più opportunità per cambiare la propria routine e stare a contatto con la natura. Si può iniziare a fare delle passeggiate, correre, bere tanta acqua e mangiare più frutta e verdura, che abbonano durante la bella stagione. L’estate permette di vivere la natura con leggerezza e spensieratezza, di entrare in armonia con ciò che ci circonda e di migliorare il benessere del corpo e quello mentale. Si possono visitare spiagge, boschi e prati, allontanarsi dalla città e trovare maggiori stimoli. Si tratta di buone abitudini che, se assunte in questo periodo, sarà più facile mantenere durante l’inverno e quando si tornerà ai propri impegni quotidiani. Al fianco dell’attività fisica, è necessario nutrirsi in maniera sana a seconda delle proprie esigenze. Per riuscire a raggiungere i propri obiettivi è importante rivolgersi ad un nutrizionista, in grado di guidare verso una sana alimentazione senza dover rinunciare al sapore e al buon cibo. Vuoi iniziare ad avere uno stile di vita più sano e mangiare in maniera equilibrata e salutare? Rivolgiti ad un nutrizionista, puoi trovare quello più vicino a te su PagineGialle, dove sono presenti informazioni di contatto, sui servizi offerti, le sedi e orari di apertura.
I primi freddi, soprattutto quando cala la sera, possono mettere in difficoltà anche le appassionate di moda: abbinare cappotti, vestiti, top e ottenere un risultato elegante e affascinante può sembrare difficoltoso. Creare un look da sera per l’autunno non è difficile se si possiedono i giusti capi d’abbigliamento e se si prende ispirazione dalle tendenze del momento. Non c’è da temere. Appuntamenti a lume di candela, serate al cinema con gli amici o party all’ultimo grido sono al sicuro. Si possono ottenere risultati di grande stile anche rinunciando, o adattando, i mini dress dalle profonde scollature e gli abiti lunghi più leggeri: scopriamo come fare. Sensualità ed eleganza senza temere il freddo: i look per un appuntamento perfetto Shutterstock Un look attraente ed elegante non si ottiene solo utilizzando minidress, minigonne e pantaloncini, difficili da sfoggiare nelle serate più fredde dei mesi autunnali, ma anche con altri capi d’abbigliamento che sono stati protagonisti delle più importanti passerelle di tutto il mondo. Tra i materiali più apprezzati e sfoggiati in questa stagione c’è la pelle, sia in look da sera che in quelli da giorno. In quest’ultimo caso si può optare per un pantalone dal taglio dritto, che non fasci troppo le gambe, di un colore profondo, tra cui il nero. L’outfit si può completare aggiungendo un dolcevita o un maglione caldo e avvolgente, che rende il risultato più morbido e adatto anche a contesti più formali, come l’ufficio. Ma è la sera che la pelle sprigiona tutto il suo potenziale. I pantaloni in pelle o, in alternativa, in vinile, diventano protagonisti di appuntamenti a lume di candela e serate di festa. Riparano dal freddo e risultano, al contempo, eleganti e sensuali. Il taglio, nei look da sera, può essere più avvitato, per mettere in mostra le forme. La direzione dell’outfit è definita dagli abbinamenti. Un blazer, una giacca bouclé, un lupetto o, ancora meglio, una blusa in raso o in materiali sofisticati per ottenere un effetto chic ed impeccabile. Pizzo, top crop con l’aggiunta di un capospalla, e scollature, per un effetto graffiante e che non può passare inosservato. Attenzione anche agli accessori: i tacchi non possono essere evitati. Se il pantalone di pelle non fa al caso proprio, per una cena in un ristorante ricercato o un per un risultato di classe, si può optare per un pantalone dal taglio sartoriale, sempre più amati dalle donne e che sono perfetti da abbinare a tacchi, mocassini e persino le ballerine. Comodità ed eleganza, che può essere esaltata usando dei top dalle scollature profonde o che lasciano spalle scoperte. Chi ama le gonne, non può rinunciare alla pencil skirt, una gonna a tubino e dalla struttura affusolata. Un classico che recentemente è stata protagonista delle tendenze primaverili ed estive e che continua ad essere apprezzata anche in autunno. Questo avviene perché si tratta di un capo molto flessibile, che si presta bene alla creazione di look da giorno e di look da sera, in differenti stili. A cambiare può essere la lunghezza, sotto o sopra il ginocchio, il colore, da quelli più classici a quelli più vivaci, o il tessuto, in velluto, pizzo e tanto altro ancora. Se si vuole puntare alla sobrietà è sufficiente eliminare tonalità accese. Se si desidera ottenere un look da sera autunnale, si può optare per una pencil skirt nera, abbinata a top a bluse, con calze scure, tacchi e clutch. Abiti midi, cappotti oversize e il blazer dress: i passe-partout per le serate autunnali Shutterstock I mini dress in autunno causano il rischio pelle d’oca, serate trascorse ad avvertire il freddo e l’impossibilità di divertirsi e sentirsi a proprio agio veramente. Perfetti per creare degli outfit autunnali da sera, invece, gli abiti midi, con lunghezza che arriva al polpaccio o alla caviglia, e che può essere abbinato a degli stivali, se si vuole un effetto più rock e grintoso, o a tacchi e décolleté, per un risultato più chic. Gli abiti midi hanno avuto grande popolarità dopo che sono stati sfoggiati da dive e personalità importanti. Basti pensare che Kate Middleton ne ha fatto un must have del proprio guardaroba. Si possono trovare in commercio in molte tonalità, stampe e tessuti, per soddisfare i gusti e lo stile di tutte. Se non si vuole rinunciare al minidress, ci si può riparare dal freddo con un cappotto oversize della stessa tonalità. In questo caso sono da preferire colori scuri, come il nero o il marrone, o un elegantissimo grigio antracite. Passe-partout per le serate d’autunno è il blazer dress, che dona uno stile glamour. È un capo d’abbigliamento ibrido: una giacca che viene indossata come vestito, che ha avuto un successo innegabile sopra e fuori dalle passerelle. È moderno, elegante e sensuale. Si trovano in versione più classica, priva di fronzoli, o con cut out laterali e dalle scollature profonde. Vuoi creare dei look perfetti per le sere d’autunno? Recati nei negozi di abbigliamento e lasciati consigliare dal personale esperto. Puoi trovare quello più vicino a te consultando PagineGialle.
Nessun gioiello in argento è immune all’ossidazione: può capitare agli anelli regalati in occasione di un compleanno o di un anniversario, alle fedine di fidanzamento, agli orecchini preferiti che indossiamo quasi ogni giorno, anche a collane e ciondoli di famiglia e ai gioielli rimasti nel portagioie dal giorno del Battesimo. La buona notizia però è che quando i gioielli in argento diventano neri e opachi c’è più di un modo per riportarli alla lucentezza di un tempo. Non solo: ci sono anche dei trucchi utili per evitare che questo annerimento avvenga, o comunque per rallentare il processo. Ecco allora tutte le cose da sapere per prenderti cura di anelli, orecchini e collane in argento al 100%. Gioielli in argento: come pulirli e togliere l’ossidazione Prevenire è meglio che curare, dice il proverbio: in qualche modo, questo detto è valido anche per i gioielli in argento. Prendersi cura regolarmente e nel modo giusto di anelli, orecchini e monili realizzati in questo metallo, infatti, consente di mantenere a lungo intatta la loro lucentezza. Prima di tutto è utile sapere che i gioielli in argento non dovrebbero entrare in contatto con detersivi, candeggina o altri agenti chimici aggressivi, perché queste sostanze possono rovinarli. Fai dunque attenzione alle attività che svolgi quando li indossi: vale in particolare per gli anelli che, trovandosi sulle dita, possono più facilmente essere interessati da queste “contaminazioni” involontarie. Quando non li usi, riponi i gioielli in argento nel loro apposito sacchettino morbido (che di norma viene fornito direttamente dalla gioielleria) o comunque in un luogo riparato, come un portagioie o un cassetto: anche questa buona abitudine contribuisce a preservare i gioielli in argento al meglio. Metodi e trucchi per pulire i gioielli in argento Esistono dei metodi casalinghi per pulire i gioielli in argento, che però è bene usare solo su gioielli in argento al 100% e senza pietre preziose incastonate. Un’opzione abbastanza comune è utilizzare il dentifricio. Sarà necessario avere anche uno spazzolino da denti nuovo con setole morbide (che poi va buttato via). Basta mettere una piccola quantità di dentifricio sullo spazzolino e poi sfregare il gioiello in argento da pulire. È fondamentale indossare dei guanti e soprattutto procedere con cura e delicatezza. Alla fine, il gioiello va sciacquato sotto l’acqua tiepida e asciugato accuratamente con un panno morbido pulito. Pulizia orecchini in argento: come fare Pulire gli orecchini in argento può essere complicato, perché questi gioielli potrebbero avere una forma particolare o comunque essere troppo piccoli per essere sfregati agevolmente con uno spazzolino. In questo e altri casi (come il caso dei gemelli da polso, ad esempio) può essere dunque comodo procedere con un ammollo. Bisogna prendere una ciotola in vetro o ceramica e riempirla di acqua tiepida, alla quale va poi aggiunto il bicarbonato in polvere (circa tre cucchiai per litro). Dopo aver mescolato, si possono mettere a mollo gli orecchini in argento o anche altri gioielli in argento. Trascorsi un paio di minuti, si prendono i monili e si sfregano delicatamente con un panno pulito. Se l’ossidazione permane, si può procedere più volte con un nuovo ammollo di un paio di minuti e poi con una nuova sessione di sfregamento. Pulizia anelli in argento: consigli e suggerimenti Pulizia anelli in argento – Shutterstock Non avete del bicarbonato in casa, ma avete comunque un anello in argento che vorreste riportare agli antichi splendori? Si può usare anche il sale grosso! In questo caso bisogna prendere una ciotola in vetro o ceramica e foderarla con della carta stagnola (o carta alluminio), con la parte lucida rivolta verso l’alto. Poi si versa nel recipiente il sale grosso, in modo tale da riempire la ciotola per metà, e si mettono al suo interno gli anelli in argento – ma anche altri gioielli in argento che si desidera pulire. Infine, bisogna aggiungere un po’ di acqua bollente. Trascorsa un’ora, bisogna recuperare i gioielli e passarli delicatamente con un panno morbido. Pulire l’argento con limone e aceto Tra i rimedi popolari per pulire l’argento c’è anche il succo di limone. Basta strofinare delicatamente il gioiello da pulire con uno spazzolino da denti nuovo o con un panno pulito imbevuto nel succo di questo agrume. Infine, il gioiello va sciacquato con acqua tiepida e asciugato con un panno morbido. In alternativa si può provare con l’aceto bianco: il consiglio della tradizione è quello di lasciare i gioielli in argento in ammollo in un bicchiere di aceto bianco per un paio d’ore; poi si sciacqua con acqua tiepida e si asciuga con un panno morbido. Tutti questi metodi vanno chiaramente valutati con attenzione se non si è certi che il gioiello sia fatto davvero o esclusivamente in argento e se sono presenti anche delle pietre preziose. Il modo migliore per pulire i gioielli in argento È utile sapere che in commercio si trovano kit e prodotti specifici per la pulizia dei gioielli in argento (ma anche degli oggetti in argento in generale). Di solito sono in forma di crema o spray. Basta applicare una piccola quantità di prodotto su un panno morbido pulito e poi strofinarlo delicatamente sul gioiello in argento da pulire. Infine, si sciacqua con acqua tiepida e si asciuga il monile con un pannetto. Questo processo infatti serve appunto a eliminare l’ossidazione e può anche essere ripetuto periodicamente a scopo preventivo. Cerca su PagineGialle le gioiellerie della tua zona: oltre a trovare un vasto assortimento di anelli, orecchini e gioielli in argento, in questi negozi puoi acquistare anche i migliori prodotti per la pulizia pensati appositamente per questi monili.
Il viola, con le sue mille sfumature, è un colore passe-partout. Nelle sue tonalità più accese e vibranti si rende adatto per i look estivi e primaverili e nelle sue nuance più intense e profonde riesce a rendere eleganti e di classe outfit invernali. Pur essendo molto amato e protagonista di passerelle e tendenze, molte persone tendono ad evitarlo a causa delle difficoltà di abbinamento. In realtà, si tratta di difficoltà solamente apparenti, poiché il viola si abbina perfettamente ad una vasta gamma di colori e, a seconda del proprio stile e dell’effetto che si vuole ottenere, si possono mixare capi e accessori dando vita a look che lasciano senza fiato. Scopriamo con quali colori abbinare il viola, sia per contrasto che per affinità, e sfoggiare degli outfit impeccabili adatti per ogni stagione. Viola, perfetto per total look in cui il colore è protagonista Shutterstock Il viola si abbina perfettamente con il viola. È, infatti, il colore perfetto per creare dei total look basati su un singolo colore giocando con le sue varie sfumature, più neutre o più accese. Viola pastello, lilla, viola scuro, viola prugna, viola melanzana e altre sfumature possono essere abbinate tra di loro o, in alternativa, si può optare per la stessa tonalità per l’intero look. Le strategie da adottare sono diverse. Se si sceglie il total purple, preferire un abito o un completo composto da pantaloni e blazer o gonna e blazer. Anche gli accessori non potranno discostarsi molto dalla tonalità scelta. È essenziale, in questo caso, evitare di sbagliare: un tono più chiaro o più scuro potrebbero creare delle stonature nel look poco piacevoli. In alternativa si può focalizzare l’attenzione su un solo pezzo, scegliendo un viola acceso. Può trattarsi di una gonna, di un maglione o di una giacca. Tutti gli altri capi dovranno essere di viola più tenui e più chiari, che accompagnano e fanno da contorno al capo protagonista del look senza sovrastarlo. Viola, abbinamento per contrasto per look colorati e glamour Il viola appare in tutta la sua bellezza quando viene abbinato con colori forti, complementari e contrastanti. Si ottiene un’esplosione di tonalità che non passa inosservata e che sprigiona allegria. Il colore perfetto da abbinare al viola è il suo complementare: il giallo. L’importante è creare delle giuste proporzioni, in modo che nessuno dei due colori sovrasti l’altro. Si può indossare un abito viola con un cappotto giallo, o viceversa, una gonna viola con un top giallo, o viceversa, e tanto altro ancora. Molto apprezzati anche gli abbinamenti tra viola e arancione, con danno vita ad un forte contrasto e a look grintosi, spiritosi e che trasmettono energia. Bene anche il verde, che si sposa perfettamente con diverse tonalità di viola, il rosso nelle sue sfumature più profonde, l’oro e l’argento. Viola, l’abbinamento con il nero, il marrone e il bianco Shuttestock Se il proprio armadio è sprovvisto di colori brillanti e contrastanti, si può optare abbinamenti con tonalità più classiche e più neutre, presenti nei guardaroba di chiunque: l’elegante nero, il marrone in tutte le sue sfumature, il beige, il grigio, il bianco e il denim. L’accostamento viola-nero è un evergreen, adatto soprattutto alle stagioni invernali e che si può riprodurre utilizzando sia le sfumature più chiare di viola che quelle più profonde, intense e accese. Look gotici o estremamente eleganti, la sfumatura perfetta è, in questo caso, quella del melanzana. Il marrone più scuro sta bene con il viola chiaro, quasi pastello, e persino il lilla. Se si vogliono contrasti meno forti, ma risultati perfetti, si può optare per il prugna accostato ad un marrone intenso, caldo e avvolgente. Il grigio si può accostare a tutti i viola più chiari, per creare outfit di classe da sfoggiare anche in ufficio. Il bianco, invece, può essere utilizzato per creare abbinamenti originali e accattivanti con i viola più accesi. Infine, il denim si sposa perfettamente con tutti i tipi di viola, sia se si tratta di accessori che capi d’abbigliamento che diventano protagonisti del look. L’accostamento di questi due colori dà vita ad outfit casual da indossare durante tutte le giornate, in uscite con gli amici, durante le passeggiate all’aria aperta e nelle occasioni più informali. Viola e armocromia, ad ognuno la tonalità perfetta Se si vuole scegliere la giusta tonalità di viola, si possono seguire le regole dell’armocromia, secondo la quale ogni persona apparterrebbe ad una stagione cromatica che determina quali colori siano più valorizzanti. Chi appartiene alla stagione inverno predilige colori profondi e freddi; pertanto, è bene optare per viola brillanti, intensi e che contengano al loro interno punte di blu. La stagione estate preferisce tonalità fredde e più chiare, come il color lavanda. Chi rientra nella stagione primavera utilizza colori vivaci, brillanti e caldi. In tal caso occorre optare per un lilla o per un viola acceso, ma non troppo scuro. Infine, la stagione autunno richiede colori intensi e molto caldi. Il viola melanzana è l’ideale. Se vuoi utilizzare di più il viola, recati nei negozi di abbigliamento e acquista capi nelle tonalità più adatte a te. Puoi trovare il negozio più vicino a te consultando PagineGialle.
Dal 1961 la ditta a conduzione familiare fondata da Paolo Baglietto opera con grande impegno nel settore della falegnameria. L’azienda, con sede a Stella San Martino in provincia di Savona, fornisce risposte concrete a clienti privati e a professionisti del settore edile nell’ambito dei serramenti in legno (finestre, portoni d’ingresso, persiane, antoni, porte interne), assicurando un servizio completo dal rilievo delle misure in cantiere alla posa in opera finale. Dal 1985, con il supporto de “La Bottega Del Legno”, unità locale sita in via Scavino 2 a Varazze, offre, nell’ambito del fai da te, un servizio di taglio su misura: multistrato, truciolare, nobilitato, lamellare, laminato. Inoltre, approfittando della sua esperienza nel settore del legno, aiuta coloro che vogliono occuparsi in prima persona di piccoli lavori di casa fornendogli tutto il necessario: liste, listelli, mensole, battiscopa, cornici, paraspigoli, viti e tasselli, chiodi, colle, sigillanti, impregnanti e vernici, pennelli, piccoli utensili. Il legno con il suo innegabile fascino senza tempo ci accompagna da più di 60 anni, se vuoi conoscere anche tu il nostro mondo vienici a trovare nei laboratori di Stella e di Varazze o visita i nostri siti internet www.bagliettosumisura.it e www.bagliettoserramenti.it.
Tuttedil è un’azienda che opera con serietà e professionalità nel settore della vendita di materiali per l’edilizia, con sede a Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Fondata nel 1985 dal signor Attachi Rocco, la ditta è diventata un vero e proprio punto di riferimento per l’intera provincia, grazie all’esperienza maturata negli anni e all’affidabilità dei prodotti trattati. L’azienda ha saputo evolversi per rispondere alle diverse esigenze della clientela, diventando una realtà consolidata nel settore delle forniture edili, degli arredo bagno e delle soluzioni termoidrauliche. Da oltre 25 anni, Tuttedil si distingue per la qualità dei materiali e la vasta gamma di prodotti proposti. La sua offerta spazia dal materiale da costruzione alle ceramiche, passando per l’arredo bagno e le soluzioni termoidrauliche, con un’attenzione particolare alla selezione dei migliori marchi disponibili sul mercato. La ditta, che occupa una superficie di quasi 5.000 mq, è a gestione familiare, il che le consente di mantenere una forte attenzione al cliente e un approccio personalizzato in ogni fase del processo, dalla consulenza iniziale fino all’installazione del prodotto. Arredi per il bagno: soluzioni per ogni stile Tuttedil offre una vasta selezione di arredo bagno, pensati per soddisfare ogni esigenza estetica e funzionale. Dalle soluzioni per l’ottimizzazione degli spazi ai mobili pensili eleganti, ogni prodotto è scelto per garantire comfort e durata nel tempo. Tra le proposte troviamo lavabi di design, sanitari sospesi, vasche da bagno rilassanti e una varietà di accessori che renderanno ogni bagno un ambiente accogliente e moderno. L’azienda è sempre aggiornata sulle ultime tendenze del settore, offrendo soluzioni all’avanguardia che rispecchiano i gusti contemporanei. Materiali per la costruzione e la termoidraulica Oltre agli arredo bagno, Tuttedil è specializzata nella fornitura di materiali per la costruzione e soluzioni termoidrauliche. Il suo magazzino è ricco di prodotti per ogni fase della costruzione, tra cui cemento, malte, mattoni, isolanti e vernici. L’azienda offre anche una vasta gamma di articoli per l’impiantistica termoidraulica, come tubature, caldaie, radiatori e sistemi di riscaldamento, tutte soluzioni di alta qualità per soddisfare le esigenze di professionisti e privati. Grazie a un personale altamente qualificato, i clienti possono ricevere consigli utili e soluzioni ad hoc per ogni tipo di progetto. Servizi completi: dalla consulenza, alla scelta dei prodotti, all’installazione Tuttedil non si limita a fornire i materiali necessari, ma offre anche consulenza specializzata e supporto durante l’intero processo di ristrutturazione. Grazie alla sua esperienza, l’azienda è in grado di assistere i clienti dalla fase di progettazione fino all’installazione dei prodotti. Inoltre, grazie all’innovativo utilizzo di software 3D, i clienti possono visualizzare in anteprima il proprio bagno in ogni dettaglio prima di procedere con la sua realizzazione, garantendo così risultati perfetti e su misura. Con un’esperienza consolidata e una vasta gamma di prodotti innovativi, Tuttedil rappresenta la scelta ideale per chi cerca soluzioni complete e professionali per la costruzione, l’arredo bagno e l’impiantistica termoidraulica. L’azienda è pronta a soddisfare ogni esigenza, offrendo prodotti e servizi affidabili per ogni tipo di richiesta, dalle ristrutturazioni domestiche alle grandi opere di edilizia. Per scoprire tutte le soluzioni disponibili, basta recarsi presso la sede di Gioiosa Ionica oppure chiamare Tuttedil e affidarsi alla professionalità e alla passione del suo team.
Tendaggi e Dintorni offre un ampio assortimento di soluzioni arredative, ognuna delle quali è pensata per rispondere a un bisogno specifico. Dal 2010 il negozio fondato da Jolanta Agnieszka Pawlowska si è distinto per un approccio originale, nonché per una genuina passione, arrivando a garantire la massima soddisfazione alla clientela di Fiano Romano e dei comuni limitrofi. Con tanti tessuti di tendenza, questo punto vendita rappresenta un riferimento per quanti vogliono personalizzare la propria casa scegliendo tra le opzioni più in voga. Una gamma di soluzioni per diversi spazi domestici Il negozio di Fiano Romano eccelle nell’ambito dei tendaggi e della tappezzeria, avendo acquisito nel corso degli anni una notevole specializzazione. In tal senso è riuscito a creare e ad aggiornare costantemente un assortimento completo di articoli, alcuni dei quali sono pensati per venire incontro a necessità molto particolari. Con uno sguardo costantemente rivolto alle migliori tendenze e un’attenzione alle innovazioni tecnologiche, infatti, la titolare e i collaboratori possono guidare il cliente nella scelta del prodotto più adatto. Dalle tende per la cucina fino alle moderne versioni a pannello: sono davvero numerose le alternative a disposizione del cliente, che può orientarsi grazie ai preziosi consigli dello staff. Tessuti ignifughi e altri accorgimenti di ultima generazione Chi è intenzionato a rifare il look del proprio divano mediante l’applicazione di rivestimenti fissi o sfoderabili può trovare nel personale altamente specializzato di questa realtà un riferimento davvero affidabile. All’interno del laboratorio di tappezzeria si riescono a gestire anche i progetti più complessi, dando nuova vita ai divani, alle poltrone e ai letti. Le soluzioni su misura assicurano la massima soddisfazione a ciascun cliente. Lo stesso vale per quanto concerne la scelta delle tende. Con tessuti d’arredamento di stile classico o moderno, il lato estetico viene interamente adattato sulla base delle specifiche preferenze. Inoltre, la grande varietà di proposte dal punto di vista tecnico garantisce un’ampia possibilità di scelta. Dalle versioni a pacchetto fino a quelle a rullo, passando per le moderne soluzioni oscuranti e motorizzate: i tendaggi sono realizzati mediante accorgimenti all’avanguardia. In alcuni casi è possibile optare per tessuti ignifughi, che donano un senso di sicurezza in più al committente, proteggendo le tende dai danni potenziali di un principio d’incendio. Una consulenza ad hoc al fine di soddisfare le necessità di ciascun cliente Aperto dal lunedì pomeriggio fino al sabato pomeriggio, il negozio di Fiano Romano rimane a disposizione della clientela anche tramite email. Uno staff dedicato e cortese risponde infatti a qualsiasi dubbio, con l’intento di fornire un valore aggiunto e un’assistenza post-vendita. Nel servizio completo offerto da Tendaggi e Dintorni si ritrova uno dei punti di forza di questa realtà, che unisce un vasto assortimento di articoli con una grande personalizzazione nell’approccio con il singolo cliente. Mettiti in contatto per richiedere maggiori informazioni in merito a un prodotto specifico.
Magoni Viaggi è un’azienda con sede a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo. La realtà viene considerata tra le agenzie di viaggi più importanti e prestigiose della Lombardia, grazie a una gamma di servizi molto interessanti. Vediamo quali sono le prerogative di questa attività in continua espansione e diamo un’occhiata a punti di forza e servizi forniti alla clientela. Come è nata l’idea di Magoni Viaggi La nascita di Magoni Viaggi risale al 1996 per opera della signora Nadia Cazzoli, che ha scelto di mettersi in gioco con un’impresa capace di far sognare i propri clienti. Lo staff opera con impegno, professionalità e tanta passione. Ciascuna figura viene prescelta in base alla propria predilezione per il settore dei viaggi e al desiderio di condividerla con un target di ospiti ampio e variegato. Chi fa parte del team di Magoni Viaggi si sente affascinato da un insieme di culture e luoghi in grado di dare attimi di gioia e serenità al bacino d’utenza. Ogni occasione può essere quella giusta per allargare i propri orizzonti e scoprire nuove mete. D’altronde, è essenziale sapere quanto la conoscenza sia illimitata. Ciò viene ampiamente dimostrato dalla gamma di proposte ed esperienze fornite alla gente. L’opportunità di vivere esperienze da ricordare in giro per il mondo Chi si affida a questa moderna agenzia turistica lo fa con l’obiettivo ben preciso di vivere esperienze da favola. Uno staff di autentici professionisti è pronto a porsi al fianco dei propri clienti, dando vita a viaggi tutti da tenere impressi nella propria memoria. Ciascun soggiorno viene organizzato per essere reso irripetibile e indimenticabile, qualsiasi sia la destinazione prescelta. È possibile optare per una breve vacanza in un luogo vicino, magari all’interno della meravigliosa Italia. Allo stesso tempo, ci si può immergere in un posto esotico e andare a scoprire gli angoli più reconditi del nostro pianeta. L’importante è fare in modo che le giornate diventino solenni, oltre che un’occasione per dare libero sfogo al proprio desiderio d’evasione. Una vacanza deve tramutarsi in un’esperienza unica e memorabile. I servizi forniti dall’azienda di Brembate di Sopra Magoni Viaggi garantisce varie tipologie di servizi ai propri clienti e ospiti. Ogni servizio si apre con la richiesta e la fornitura di un preventivo gratuito in merito al proprio tragitto. Quindi, una volta vagliate le varie offerte, bisogna scegliere la tipologia di viaggio da effettuare. Che si tratti di un percorso organizzato, un pacchetto personalizzato, un tour o un villaggio turistico, tutto dipende da gusti e preferenze personali. A questo punto, ci si deve occupare delle prenotazioni sui trasporti, che siano su traghetti o aerei. Dalla richiesta di una guida turistica alla realizzazione di una crociera, passando per le richieste da inoltrare alle biglietterie, sono numerosi gli aspetti da tenere d’occhio. Che siano viaggi individuali o di gruppo, nazionali o internazionali, ciò che conta è trovare la formula giusta per vivere attimi di puro relax e divertimento. Contatta lo staff di Magoni Viaggi a Brembate di Sopra tramite numero di telefono, sito Internet o indirizzo email. In questo modo, puoi chiedere aiuto a un operatore e organizzare al meglio il viaggio che hai sempre desiderato di vivere.
L’Hotel Capriolo è un’attività ricettiva situata nella cittadina di Livigno, quasi al confine con la Svizzera. L’albergo è riuscito a catturare l’attenzione di numerosi ospiti grazie a un insieme di punti di forza accertati. Offre un’ampia gamma di prodotti e servizi a prezzi competitivi e garantisce alla clientela momenti di puro relax a stretto contatto con le montagne. Vediamo quali sono i tratti caratteristici di questo hotel della provincia di Sondrio. Tratti generali dell’Hotel Capriolo L’Hotel Capriolo è un albergo a tre stelle nato nel 1989 grazie alla scelta del fondatore Giacinto Silvestri di intraprendere un’attività simile. Fin dagli albori, l’obiettivo principale è stato quello di garantire un’esperienza unica all’ombra delle Alpi, in uno scenario incantevole. Chi vuole organizzare un viaggio di lavoro o per vacanza può sentirsi al meglio grazie alla scelta di recarsi da queste parti, con l’aiuto di uno staff selezionato con tutta la dovuta cura. La famiglia Silvestri continua a gestire al meglio l’attività e accompagna i clienti con cortesia e calore. Tutto il soggiorno a Livigno può essere vissuto in piena serenità con il contributo di persone altamente qualificate. Importante è anche la vicinanza ai principali impianti sciistici locali, così come si punta su una pulizia professionale che non lascia nulla al caso. Ciascun aspetto viene curato al meglio per garantire un’esperienza da ricordare, compresa la location di fronte alla fermata del bus cittadino. Un sistema di ricevimento all’insegna dell’accoglienza Uno dei punti più interessanti dell’Hotel Capriolo riguarda le caratteristiche della sala ricevimento. Quest’ultima raggiunge un ampio grado di luminosità e offre dimensioni generose, rispettando fino in fondo le prerogative locali. Un mix accurato tra pietra e legno dà forma a una vera e propria opera d’arte tutta da vivere e immerge in un’atmosfera altamente accogliente. Un occhio attento viene rivolto a un’assistenza tecnica senza alcun difetto. Ciascun ospite può sentirsi pienamente al sicuro e ricevere informazioni e servizi in tempo reale. Con tali premesse, ogni viaggio viene condotto in porto con tranquillità e soddisfazione. Un ristorante che offre piatti prelibati Un altro aspetto dell’albergo che va posto in seria considerazione riguarda i piatti del ristorante. La giornata inizia con una colazione abbondante, in modo da poter ricevere l’energia necessaria per affrontare al meglio le varie attività. Il buffet comprende cibi sia dolci sia salati. Quindi, ci si immerge in una sala ristorativa unica nel suo genere, con piatti tipici italiani che soddisfano anche i palati più fini. Ampio spazio viene attribuito alla tradizione culinaria della Valtellina, ma non mancano proposte internazionali a base di pesce e carne. Infine, gli ospiti possono ricevere piatti vegetariani, vegani e per celiaci. Vieni a conoscere le meraviglie dell’Hotel Capriolo recandoti presso la sede di Livigno! Per saperne di più, puoi contattare la struttura ricettiva, richiede informazioni ed eventualmente prenotare una camera.
Come calcolare la potenza necessaria per la tua stufa a legna Stufe a legna da 7-8-9-10 kW: quale scegliere e quanto scaldano Ottimizzare il rendimento e la distribuzione del calore Stai pensando di installare una stufa a legna ma non sai quale potenza scegliere per la tua casa? La scelta della stufa a legna giusta dipende principalmente dai metri quadri da riscaldare, ma anche da altri fattori fondamentali come l’isolamento termico, l’altezza dei soffitti e la zona climatica. In questa guida completa ti spiegheremo come scegliere stufa a legna in base ai mq della tua abitazione, analizzando le diverse termostufe a legna e il loro effettivo potere riscaldante. Come calcolare la potenza necessaria per la tua stufa a legna Shutterstock Il primo passo per scegliere la stufa perfetta è determinare quanti kW servono effettivamente per riscaldare i tuoi ambienti. La regola base prevede circa 0,1 kW per metro quadro in case ben isolate, che sale a 0,15-0,2 kW per mq in abitazioni con isolamento standard o scarso. Per una casa di 120 metri quadri con isolamento medio, ad esempio, serve una potenza di circa 12-15 kW. Tuttavia, questo calcolo va affinato considerando l’altezza dei soffitti: se superiore ai 2,7 metri standard, la potenza necessaria aumenta proporzionalmente al volume dell’ambiente. La zona climatica influisce notevolmente sul dimensionamento. Le regioni del Nord Italia richiedono stufe più potenti rispetto al Centro-Sud, con differenze che possono arrivare al 30-40% della potenza nominale. Anche la qualità dell’isolamento termico dell’edificio è cruciale: una casa degli anni ’70 non ristrutturata necessita di una potenza doppia rispetto a una costruzione moderna in classe energetica A. Stufe a legna da 7-8-9-10 kW: quale scegliere e quanto scaldano Le stufe da 7 kW rappresentano la soluzione ideale per appartamenti di 50-70 metri quadri ben isolati. Questo tipo di stufa con forno riesce a mantenere una temperatura confortevole in spazi aperti come cucina-soggiorno, garantendo un riscaldamento uniforme senza sprechi energetici. Una stufa a legna 8 kW è perfetta per abitazioni di 60-80 metri quadri, rappresentando un ottimo compromesso tra potenza e consumi. Molti si chiedono stufa legna 8 kW quanto scalda: la risposta dipende dall’isolamento, ma generalmente copre efficacemente un open space di medie dimensioni o due stanze comunicanti. Le stufe da 9 kW sono indicate per case di 70-90 metri quadri, offrendo una riserva di potenza utile nelle giornate più fredde. Questo margine aggiuntivo permette di raggiungere rapidamente la temperatura desiderata senza sovraccaricare l’apparecchio. Per chi deve riscaldare 120 mq, la scelta ricade su una stufa a legna 10 kW o superiore. Una stufa a legna 10 kW quanto scalda dipende dalle caratteristiche dell’edificio, ma generalmente copre abitazioni di 80-120 metri quadri con buon isolamento termico. Ottimizzare il rendimento e la distribuzione del calore Shutterstock Il rendimento stufa a legna vecchia raramente supera il 60-70%, mentre i moderni sistemi di riscaldamento raggiungono efficienze superiori all’80%. Questo significa che sostituendo una vecchia stufa con una nuova si può ottenere lo stesso calore utilizzando il 20-30% di legna in meno. La distribuzione del calore nell’abitazione è fondamentale quanto la potenza. Una stufa posizionata centralmente scalda meglio di una relegata in un angolo, anche se più potente. Per migliorare la circolazione dell’aria calda si possono utilizzare sistemi di riscaldamento radiante o ventilatori che portano il calore nei locali più distanti. L’inerzia termica della stufa influenza significativamente il comfort abitativo. I modelli in ghisa o maiolica accumulano calore e lo rilasciano gradualmente, mantenendo una temperatura costante anche dopo lo spegnimento. Le stufe in acciaio, invece, si scaldano rapidamente ma si raffreddano altrettanto velocemente. Per massimizzare l’efficienza è importante utilizzare legna secca con umidità inferiore al 20%. Legna umida riduce drasticamente il rendimento e aumenta le emissioni inquinanti. Anche la manutenzione regolare della stufa è essenziale per mantenere alte prestazioni nel tempo, soprattutto considerando le normative regionali sempre più restrittive. Hai bisogno di una consulenza professionale? La scelta della stufa a legna perfetta richiede esperienza e conoscenza tecnica approfondita. Sul PagineGialle Casa puoi richiedere preventivi gratuiti da professionisti specializzati nell’installazione di stufe a legna, che sapranno consigliarti la soluzione più adatta alle caratteristiche della tua abitazione e alle tue esigenze di riscaldamento.
Ti sei mai chiesto perché in inverno la tua casa sembra ancora più umida nonostante il riscaldamento? Il paradosso è più comune di quanto pensi: durante i mesi freddi, la scarsa ventilazione e l’uso costante dei riscaldamenti creano condizioni ideali per l’accumulo di umidità. Se possiedi un deumidificatore ma non ottieni i risultati sperati, è probabile che tu non stia sfruttando appieno il suo potenziale. Esistono infatti 5 segreti che la maggior parte delle persone ignora e che possono trasformare il tuo apparecchio da semplice elettrodomestico a vero alleato per il benessere domestico. Scoprirli ti permetterà non solo di avere una casa più confortevole e salubre, ma anche di risparmiare sui costi energetici e prolungare la vita del tuo apparecchio.
Le fasi della costruzione: dalle fondamenta alla consegna Le variabili che influenzano il prezzo: qualità e tecnologia Le spese "nascoste": progettazione, permessi e imprevisti Il ruolo dell'architetto: come risparmiare e ottimizzare il budget Costruire una casa è un progetto di vita, un sogno che in molti desiderano realizzare. Prima di iniziare, però, è fondamentale affrontare la questione più importante: il costo. Non esiste una cifra universale, ma è possibile tracciare un quadro chiaro analizzando le diverse voci di spesa che andranno a comporre il budget totale. Partiamo da una stima di base: in Italia, il costo medio per la costruzione di una casa nuova si aggira tra i 1.500 euro/mq e i 2.500 euro/mq. Questo significa che per una casa di 150 mq, il costo complessivo può oscillare indicativamente tra i 225.000 euro e i 375.000 euro. È essenziale capire che questa è solo una cifra indicativa, influenzata da una moltitudine di fattori che approfondiremo di seguito. Le fasi della costruzione: dalle fondamenta alla consegna Shutterstock Il costo totale non è altro che la somma di una serie di lavori specifici che si susseguono in diverse fasi. La prima è quella delle opere strutturali, che rappresentano il cuore pulsante e la parte più onerosa del progetto, incidendo per circa il 60% del costo totale. In questa fase si gettano le fondamenta, si innalza la struttura portante (che può essere in cemento armato, legno o acciaio), si realizzano le murature esterne e interne e si monta la copertura, ovvero il tetto. Tutto ciò garantisce la solidità e la sicurezza dell’edificio. Una volta completata la struttura, si passa alle opere di finitura. Questa fase, che incide per circa il 30% della spesa, è quella che dà vita e personalità alla casa. È il momento dell’installazione di infissi, pavimenti e rivestimenti, e della realizzazione di tutti gli impianti necessari, come quello idrico, elettrico e termico. Successivamente si intonacano e dipingono le pareti, dando l’aspetto finale agli interni. Infine, ci sono le opere accessorie e esterne, che completano il progetto e possono rappresentare un ulteriore 5-10% del budget. Si tratta della costruzione di recinzioni, cancelli, muretti, pavimentazioni per vialetti o, nel caso lo si desideri, la realizzazione di un giardino o una piscina. Le variabili che influenzano il prezzo: qualità e tecnologia Shutterstock Non tutte le case sono uguali, e il prezzo al metro quadro è un riflesso diretto delle scelte fatte in fase di progettazione. La qualità dei materiali e le tecnologie costruttive sono variabili fondamentali. Ad esempio, optare per una struttura in legno lamellare piuttosto che in cemento armato, o installare un sistema di isolamento termico avanzato, inciderà sul costo iniziale, ma garantirà un significativo risparmio energetico nel tempo. Anche le finiture hanno un peso notevole. Un pavimento in gres porcellanato avrà un costo nettamente inferiore rispetto a un parquet in legno massello. Allo stesso modo, la scelta di sanitari e rubinetterie di design o di infissi in materiali pregiati farà lievitare la spesa. Un altro aspetto da non sottovalutare è la complessità architettonica: una casa con una pianta semplice e regolare sarà sempre più economica da costruire rispetto a un progetto con forme complesse, grandi vetrate o volumi particolari. La difficoltà costruttiva incide infatti in modo diretto sul costo della manodopera. Le spese “nascoste”: progettazione, permessi e imprevisti Shutterstock Oltre al cantiere in sé, esistono altre spese che è fondamentale considerare per non trovarsi impreparati. Un ruolo da non sottovalutare è quello dei professionisti. Onorari di architetti, ingegneri e geometri possono arrivare a incidere dal 5% al 10% del costo totale delle opere. A questi si aggiungono gli oneri di urbanizzazione e il costo di costruzione, le tasse che il Comune richiede per rilasciare il permesso di costruire. L’importo varia a seconda della località e della zona. È necessario poi tenere in conto l’IVA, che per la costruzione di una prima casa è al 4%, e al 10% in altri casi. Vanno considerate anche le spese notarili per l’acquisto del terreno. Infine, in ogni progetto edilizio è saggio accantonare una quota per gli imprevisti, che possono sempre verificarsi. Una percentuale tra il 10% e il 15% del budget totale è una cifra prudente per coprire eventuali spese non preventivate. Il ruolo dell’architetto: come risparmiare e ottimizzare il budget Shutterstock Avere una chiara idea dei costi fin dall’inizio è fondamentale, ma altrettanto importante è capire come gestirli al meglio. Un architetto non è solo un progettista, ma un vero e proprio consulente strategico. Il suo compito è anche quello di aiutarla a ottimizzare il budget senza rinunciare alla qualità. Ciò può avvenire in diversi modi: ad esempio, attraverso una progettazione intelligente che riduca gli sprechi di materiali, oppure scegliendo soluzioni costruttive che bilancino al meglio l’investimento iniziale e i futuri costi di gestione. Un professionista può suggerire alternative più economiche ma ugualmente valide, o guidarla nella scelta di materiali che garantiscano il miglior rapporto qualità-prezzo. Inoltre, un bravo architetto saprà coordinare le diverse imprese e i fornitori, evitando ritardi e spese extra dovuti a una cattiva gestione del cantiere. Il suo ruolo, in sostanza, è quello di trasformare il sogno in realtà, gestendo la complessità del processo in modo che il risultato finale rispetti le sue aspettative e il suo budget.
I numeri delle rinnovabili nel territorio nazionale I tre driver che hanno guidato la crescita Il 2025 segna l’inizio di un nuovo modo green e sostenibile di abitare Il 2025 è l’anno in cui le energie rinnovabili cessano di essere una scelta di nicchia e diventano protagoniste assolute del mercato casa in Italia. I dati raccolti dall’Osservatorio PGCasa – che analizza i comportamenti degli utenti per individuare trend e scenari del mercato casa – mostrano una crescita diffusa in tutte le province: dalle grandi città fino a territori meno popolosi, dove la percentuale di richieste effettivamente trasformate in lavori raggiunge picchi sorprendenti. Questa accelerazione si inserisce in un contesto favorevole guidato dalla transizione green, dalle nuove esigenze dei consumatori, dal crollo dei costi del fotovoltaico e dall’attenzione crescente alla sostenibilità che si sta diffondendo sempre più marcatamente tra gli italiani. I numeri delle rinnovabili nel territorio nazionale Il centro-sud si presenta come leader nel processo di transizione energetica nel mondo casa. Infatti, secondo i dati PGCasa, la domanda di soluzioni legate alle energie rinnovabili cresce ovunque, con sorprendenti picchi tra gennaio e giugno 2025 nelle provincie di Padova (+25%), Milano (+27%), Treviso (+56%) e soprattutto Catania (+104%) e Bari (+108%) che registrano gli incrementi più alti. Se si guarda alle regioni, sono le due isole a detenere la percentuale più alta di crescita: Sicilia (+10%) e Sardegna (+23%) mentre la Lombardia, Lazio e Campania si confermano le regioni con una domanda più marcata e costante nel tempo. Energie rinnovabili: le regioni in classifica. Osservatorio PGcasa, gennaio-giugno 2025 I tre driver che hanno guidato la crescita Sono tre i driver fondamentali che hanno determinato questa crescita esponenziale delle energie rinnovabili Transizione green strutturale determinata da piani europei e nazionali. L’Italia sta recependo le direttive europee sull’efficienza energetica: installare pannelli fotovoltaici, pompe di calore e sistemi di accumulo, solar coiling, non è più solo un’opzione, ma una necessità strategica. Diversi sono infatti i bonus e gli incentivi nazionali ed europei promossi nel 2025 per favorire lo sviluppo energetico sostenibile. Nuove aspettative dei consumatori. Gli italiani chiedono case più confortevoli, tecnologiche e soprattutto efficienti. Le rinnovabili non sono viste solo come risparmio, ma come un investimento nel valore dell’immobile e nella qualità della vita quotidiana. Infatti, una casa con impianti green è più competitiva sul mercato e, sempre per lo stesso motivo, gli interventi non si limitano al nuovo, ma riguardano sempre più spesso il patrimonio edilizio esistente. Fattori esterni come l’inflazione, dazi e guerre che hanno fatto salire il costo energetico delle fonti fossili. Prezzi dell’energia elevati, spinta normativa, incentivi fiscali e novità in ambito economico-sociale hanno reso più conveniente adottare soluzioni green. Come evidenzia l’IRENA (International Renewable Energy Agency) nel report “Renewable Power Generation Costs in 2024”, oltre il 91% dei nuovi impianti da fonti rinnovabili ha prodotto elettricità a un costo inferiore rispetto a quello delle centrali alimentate da fonti fossili tradizionali, come petrolio e gas. Oggi non è solo l’installazione di un impianto fotovoltaico a risultare più accessibile, ma anche l’energia generata costa meno e risulta più competitiva sul mercato. Il 2025 segna l’inizio di un nuovo modo green e sostenibile di abitare Dai numeri dell’Osservatorio PGCasa emerge un messaggio chiaro: le energie rinnovabili non sono più una tendenza ma la nuova normalità dell’abitare. Il numero delle richieste conferma che il 2025 segna l’avvio di una nuova fase in cui efficienza, sostenibilità e comfort diventano i pilastri della casa del futuro.
Il quesito posto all'Agenzia delle Entrate: un caso concreto La posizione del Fisco: le due condizioni da rispettare per la cumulabilità Detrazioni casa e cumulabilità: requisiti e limitazioni da rispettare Se stai valutando l’acquisto di un immobile ristrutturato da un’impresa e ti stai chiedendo se puoi beneficiare contemporaneamente di più agevolazioni fiscali, questa guida ti fornirà tutte le risposte necessarie. L’Agenzia delle Entrate, con la recente risposta n. 242 del 2025, ha finalmente fatto chiarezza su una questione che interessava molti contribuenti: la possibilità di cumulare il Sismabonus con la detrazione per l’acquisto di immobili ristrutturati. Scopri quando è possibile utilizzare entrambe le detrazioni, quali requisiti rispettare e come massimizzare i benefici economici senza incorrere in errori amministrativi. Il quesito posto all’Agenzia delle Entrate: un caso concreto La questione è emersa da una situazione specifica ma molto comune nel mercato immobiliare. Un contribuente aveva acquistato nel dicembre 2024 un’unità immobiliare unifamiliare ancora in fase di completamento da parte di un’impresa edile. L’immobile, classificato come F/3 (unità in corso di costruzione), presentava solo la struttura portante completata, mentre i lavori di finitura erano a carico dell’acquirente. L’impresa venditrice aveva ottenuto tutti i permessi necessari per la demolizione e ricostruzione, depositando regolarmente la documentazione relativa al Sismabonus. Gli allegati B, B1 e B2 attestavano un miglioramento sismico dell’edificio di due classi, requisito fondamentale per accedere alla detrazione antisismica. Il dubbio del contribuente riguardava la possibilità di utilizzare contemporaneamente due diverse agevolazioni: il Sismabonus trasferito dall’impresa e la detrazione IRPEF prevista per l’acquisto di immobili ristrutturati. La preoccupazione nasceva dal fatto che entrambe le detrazioni sembravano riferirsi allo stesso immobile, creando potenziale sovrapposizione di benefici. La posizione del Fisco: le due condizioni da rispettare per la cumulabilità L’Agenzia delle Entrate ha fornito una risposta positiva, confermando che le due detrazioni fiscali sono effettivamente cumulabili quando si verificano determinate condizioni. La chiave di lettura sta nel riconoscere che i due incentivi si basano su presupposti completamente diversi. Il Sismabonus (articolo 16 del Decreto Legge 63/2013) viene calcolato sui costi effettivamente sostenuti per interventi antisismici strutturali, debitamente documentati e asseverati da tecnici abilitati. Nel caso specifico, questa detrazione era stata trasferita dall’impresa venditrice all’acquirente al momento del rogito, come previsto dalla normativa vigente. La detrazione per acquisto di immobili ristrutturati (articolo 16-bis, comma 3 del TUIR), invece, opera con un meccanismo forfettario: si calcola sul 25% del 50% del prezzo di vendita dichiarato nell’atto di compravendita, fino a un massimo di 96.000 euro di spesa agevolabile per unità immobiliare. Secondo l’Agenzia delle Entrate, non si verifica alcuna duplicazione di beneficio proprio perché i parametri di calcolo sono sostanzialmente differenti. Una detrazione si basa sui costi reali e certificati degli interventi strutturali, l’altra sul prezzo di vendita dell’immobile. Detrazioni casa e cumulabilità: requisiti e limitazioni da rispettare Nonostante la possibilità di cumulo sia stata confermata, esistono precise condizioni che devono essere rispettate per evitare problemi con il Fisco. Il primo limite fondamentale riguarda il tetto massimo di spesa detraibile, che rimane fisso a 96.000 euro per unità immobiliare, indipendentemente dal numero di detrazioni utilizzate. Inoltre, la detrazione legata all’acquisto di immobili ristrutturati può essere utilizzata solo a partire dall’anno in cui i lavori sull’intero fabbricato saranno effettivamente completati. Questo significa che se l’immobile è ancora in fase di costruzione o ristrutturazione, bisognerà attendere l’ultimazione di tutti gli interventi prima di poter beneficiare della detrazione. La documentazione rappresenta un altro elemento critico. Per il Sismabonus è necessaria tutta la certificazione tecnica prevista dalla normativa, inclusi collaudo statico, asseverazioni e attestazioni di miglioramento sismico. Per la detrazione su immobili ristrutturati serve invece la corretta indicazione del prezzo nell’atto di compravendita e la dichiarazione che l’immobile è stato oggetto di interventi di ristrutturazione da parte dell’impresa. È importante sottolineare che il trasferimento del Sismabonus dall’impresa all’acquirente deve avvenire contestualmente al rogito e deve essere esplicitamente indicato nell’atto notarile. Inoltre, l’impresa venditrice non deve aver già utilizzato la detrazione per la propria imposizione fiscale. La risposta dell’Agenzia delle Entrate apre scenari interessanti per chi vuole acquistare immobili da impresa, soprattutto in zone sismiche dove gli interventi di consolidamento strutturale sono più frequenti. Stai valutando un investimento immobiliare che potrebbe beneficiare di questi incentivi? Per massimizzare i vantaggi fiscali ed evitare errori che potrebbero compromettere l’accesso alle detrazioni, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati che possano guidarti in ogni fase del processo. Su PagineGialle Casa trovi esperti in ristrutturazioni che conoscono approfonditamente la normativa sui bonus edilizi e possono aiutarti a valutare la strategia migliore per il tuo progetto specifico.
Quanto vale una casa green in confronto al 2021? Case green, qual è la differenza tra Nord e Sud Italia? Si sente sempre più parlare di case green, cioè edifici a basso impatto ambientale, sostenibili ed efficienti a livello energetico. Ma cosa significa davvero ristrutturare o acquistare un immobile di questo tipo? Qual è il suo valore e quanto conviene effettivamente? Non parliamo semplicemente di un’abitazione con una buona classe energetica ma anche di un vero e proprio investimento economico, che sul lungo termine garantisce enormi vantaggi. Già da oggi le case green valgono più di quelle cosiddette “brown” cioè di classe G ed F quindi poco efficienti e sostenibili. Questo è quanto emerge dal report CRIF Real Estate Services che ha analizzato un ampio campione di immobili sottoposti a perizia per la concessione di mutui in tutta Italia. Quanto vale una casa green in confronto al 2021? La ricerca ha confrontato i dati del mercato immobiliare tra 2021 e 2025 concentrandosi su immobili di specifiche classi energetiche: gli immobili di classe G ed F oggi hanno circa il -4% del valore rispetto a 4 anni fa le abitazioni di classe A e B hanno registrato +2% sul prezzo al metro quadro gli immobili di di classe C ed E non hanno cambiato il loro valore In linea generale, le case green costano 500€ al metro quadro in più rispetto agli immobili di classe intermedia, ma il divario cresce se li confrontiamo con quelle di classe F e G: in questo caso un immobile green costa 700 € in più al metro quadro. Quindi facendo un esempio: per un appartamento 100 mq di classe energetica A può costare anche 50.000 euro in più rispetto a uno di classe C o E . Ma il valore aumenta a 70.000 euro in più se messo a confronto con un’abitazione di classe G o F. Ciò significa che basterebbe anche una ristrutturazione da circa 40.000 euro, che col Bonus Ristrutturazione 2025 scende a 20.000 euro (grazie alla detrazione del 50% nel 2025) per avere un balzo di valore importante. Ma il vantaggio di una casa green è per tutti: se si acquista un immobile di questo tipo oggi si ha comunque un guadagno importante da altri punti di vista, in primis si spenderebbe molto meno in energia elettrica e in gas, senza contare che la stessa abitazione si potrebbe rivendere in futuro e a quel punto avrebbe guadagnato ulteriore valore. Ti potrebbe interessare: Casa Green, investimento intelligente o spesa inutile? Case green, qual è la differenza tra Nord e Sud Italia? Anche se le case green hanno un valore più alto nella media nazionale, esistono comunque delle differenze tra le diverse zone d’Italia: a Nord il divario supera 800 € al metro quadro mentre a Sud si blocca a circa 561 € al metro quadro. Nelle grandi città come Milano o Roma il divario è di circa 1.100 € al metro quadro. In alcune zone d’Italia due abitazioni identiche per metratura e caratteristiche possono avere una differenza di costi di 100.000 € semplicemente per la diversa classe energetica. Le differenze tra Comuni emergono anche nello studio: nei Comuni capoluogo la differenza è di circa 500 € mq mentre nei centri minori aumenta a 700 € mq. In città il gap è del 40% tra case con diverse classi energetiche, mentre se ci sposta in periferia la differenza è di circa il 30%. In questo contesto, Milano ci permette di capire meglio come si sta muovendo il mercato immobiliare. Qui il divario tra una casa green e una di classe intermedia si aggira intorno ai 500 € al metro quadro, che in percentuale equivale a circa il 14%. La distanza diventa ancora più evidente se il confronto è con gli immobili meno efficienti: in questo caso la differenza sale a 1.000 € al metro quadro, con un calo di valore che sfiora il 34% per le abitazioni “brown”. La tendenza è chiara: dal 2023 in poi i prezzi delle case green a Milano sono in costante crescita, mentre quelli delle abitazioni energivore continuano a perdere terreno. Ciò significa che in futuro questo tipo di immobile varrà sempre di più ed è quindi importante investire oggi. Nel 2025 si può ancora usufruire del Bonus Ristrutturazione, anche in condominio, con la detrazione del 50% sulla spesa totale per le prime case, mentre dal 2026 l’aliquota potrebbe diventare meno conveniente. Vuoi sapere quanto può costare ristrutturare casa tua? Chiedi subito fino a 5 preventivi gratuiti e personalizzati a PagineGialle Casa: compilando il form puoi entrare in contatto con gli esperti della tua zona che ti invieranno i preventivi via email, tu non avrai alcun vincolo e impegno, potrai valutarli comodamente in modo da capire quali sono i costi nella tua zona.